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Perplessità nel mondo della cultura: Marco Bernardi

Il direttore dello Stabile di Bolzano commenta la situazione fragile attorno alla candidatura città capitale di cultura 2019.
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Le basi per una candidatura Nordest 2019 si stanno sgretolando, dato che Venezia dice di volersi togliere di mezzo. È sorpreso?

Sono certamente sorpreso, visto che il comune di Venezia si era impegnato formalmente in tutte le sedi e le circostanze possibili. Io stesso ho incontrato il sindaco di Venezia nel dicembre 2011 e ho potuto ascoltare le sue parole entusiastiche sull’iniziativa. Il punto è che con l’esplosione della crisi economica il mondo è cambiato in questo anno e mezzo…

Ha visto evolversi un qualcosa di "insieme" fino ad adesso nella candidatura?

Direi di sì, anche se non ho avuto molto tempo per occuparmene direttamente.

L'Alto Adige ha già cominciato a spendere dei soldi per bandi e presentazione, lei sa se oltre a questo si sono svolte altre azioni per la promozione del Nordest?

Sì certo. Tutti i tre territori hanno lavorato in molte direzioni con incontri e varie iniziative. Per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo se n’è occupata in particolare l’AGIS (Associazione Generale Italiana Spettacolo) con un coordinamento tri-regionale.

Adesso cosa resta da fare? La candidatura avrebbe senso anche senza Venezia?

Se veramente la rete precedente composta da Venezia, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Trentino e Alto Adige non venisse confermata, credo sarebbe necessario fare ogni verifica possibile per continuare il percorso avviato con una nuova rete di partners territoriali, anche per non vanificare il lavoro fatto e le risorse investite.