Lo stato di salute della sanità
Non molla il suo osso, anzi continua a rosicchiarlo con evidente voluttà, il Dolomiten di oggi: “Mann wegen 40 Euro brutal verprügelt”. I responsabili? Albanesi e cosovari, ovviamente, per fortuna condannati a più di nove anni di carcere e quindi subito da affidare alle cure degli agenti penitenziari che lunedì hanno cominciato lo sciopero della fame. Nell’articolo interno foto segnaletiche e nomi dei due presunti responsabili, oltre alla descrizione minuziosa dei delitti contestati. La campagna “Stop der Gewalt” continua insomma a colpire e a promuovere la campagna elettorale dei partiti di destra. Gli altri titoli in evidenza sono dedicati alla dipendenza da gioco (nel 2012 i sudtirolesi hanno speso 600 milioni) e alla legge di stabilità approvata ieri sera dal Governo, che si guadagna un titolo meno allarmistico di quanto avrebbe potuto essere: “Steuerdruck soll verringert werden”.
Allarme che invece non manca sulla prima pagina dell’Alto Adige: “Lo Stato vuole 120 milioni. E per il 2014 stop ai contratti per il pubblico impiego”. Secondo le prime stime, afferma Maurizio Dallago nell’articolo a pagina 17, nel 2014 la legge di stabilità dovrebbe costare 120 milioni di euro in meno nel bilancio della Provincia. La reazione politica è affidata alle parole di Roberto Bizzo (Pd): “Lavoriamo ad un compromesso su patto di stabilità e competenze”. Praticamente le stesse parole di Manfred Schullian (Svp): “Ora vigileremo per conto di tutte le autonomie speciali”.
Tageszeitung e Corriere dell’Alto Adige dedicano entrambi la loro apertura a temi di carattere sanitario. “In der Warteschlange”, il quotidiano di Arnold Tribus punta il dito sulle lunghe attese riservate a chi magari sta cercando, telefonando, di poter essere messo in contatto col personale competente. Per non parlare dei tempi lunghissimi che occorrono prima di ottenere un appuntamento specialistico. “Duello sugli ospedali periferici. Salvataggio, asse Pd-Theiner”, il dorso del Corriere della Sera, infine, focalizza la discussione sul futuro dei “piccoli nosocomi” interrogando in merito alcuni candidati, alcuni di loro medici, alle prossime elezioni provinciali.