Politik | Nuova Giunta

"Non sta né in cielo né in terra"

Il segretario del Pd, Bettio, contrario ad una "riforma dell'autonomia" non discussa nelle sedi istituzionali. "La maggioranza a Bolzano? Aspettiamo che l'intesa con destra-Svp sia definitiva. Poi valuteremo assieme al sindaco".
Carlo Bettio
Foto: SALTO/Valentino Liberto
  • Quello che in molti non capiscono, essendo tutti capaci di fare somme e sottrazioni, è perché Arno Kompatscher, per quanto riguarda la scelta di formare una giunta con le forze politiche di destra, si nasconda dietro frasi un po’ surreali – e quasi divertenti - come “nessuna svolta a destra dell’Svp, abbiamo deciso di rispettare la volontà degli elettori”. Perché mentire in modo così spudorato davanti alle telecamere? Sarebbe molto più sensato se il Landeshauptmann avesse il coraggio di rivendicare la scelta, più che legittima, spiegandone le ragioni. Ad ogni modo tra avversari politici e osservatori aleggiano comunque ancora dubbi sulla tenuta nel tempo di un accordo tra Svp, Fratelli d’Italia, Freiheitliche, Lega e Civica. Fra questi vi è anche Carlo Bettio, segretario del Pd, forza che non ha per nulla brillato alle elezioni del 22 ottobre, ma ha riconfermato il consenso cristallizzatosi negli ultimi anni e la presenza di un solo consigliere in aula, Sandro Repetto. 

    SALTO: Bettio, come vede, da fuori, questa trattativa Svp-destre-Civica?

    Carlo Bettio: Trovo abbastanza stravagante, per non dire inaccettabile che nei presupposti di questa intesa tra la destra e l’Svp ci sia un accordo sull’autonomia che viene discusso, bypassando tutte le sedi istituzionali senza un coinvolgimento politico più ampio e un necessario confronto con la società civile. Assistiamo ad una sorta di scambio al buio su temi molto importanti, di cui i cittadini non sanno nulla. L’autonomia non è un’esclusiva Svp, le stagioni in cui in passato si è scritto e riformato lo Statuto hanno visto un coinvolgimento politico molto più ampio, e vorrei ricordare a Kompatscher che noi c’eravamo, mentre le forze con cui si sta alleando erano fortemente contrarie. Stanno barattando queste aperture con un accordo di giunta, e questa cosa non sta né in cielo né in terra. Non vorrei anche che si stesse ragionando sulla lunga distanza verso le amministrative, perché se così fosse, devono decidere da che parte stanno. Vedo che ancora l’Svp cerca di far passare questa alleanza come inevitabile ma non è affatto così.  I numeri consentivano due orientamenti, uno di tipo europeista con le forze che hanno costruito l’autonomia e uno verso destra, che prevedeva di imbarcare chi oggi rappresenta il nazionalismo ed è sempre stato ostile all’autonomia. Verdi, Team K, Pd e Civica - visto che anche Gennaccaro faceva parte della Giunta che governa Bolzano con queste forze e l’Svp -  garantivano numeri per un’ampia maggioranza, competenze e sguardo europeo. Hanno scelto di andare a destra ed è stata una scelta politica per nulla inevitabile.

    Quando anche voi del Pd siete stati invitati ai colloqui nei primi giorni ha avuto la sensazione che la trattativa fosse aperta o che fosse in realtà già tutto deciso e il colloquio fosse stato pro forma? 

    Le voci al di fuori dicevano che la scelta era già orientata. La sensazione all’interno era che ci fossero margini di trattativa anche se si sono affrettati a dire che sarebbero tornati alla verifica con il loro parlamentino. La destra italiana il 22 ottobre ha perso migliaia di voti e due consiglieri. Il Pd è arrivato davanti alla Lega, che arrivava dalla Giunta, e c’era un consigliere della Civica, che a Bolzano governa con il centrosinistra. Non si può dire che ci sia stato un pronunciamento netto a favore della destra da parte degli elettori, quindi la Stella alpina ha semplicemente fatto una scelta politica. Certo, a guardare quello che succede in queste ore sembra che fosse già tutto deciso fin dall’inizio come dice Francesco Palermo. Ma la riforma dell’autonomia  non è certo un tema che si può pensare di gestire solo fra Svp e Fratelli d’Italia. Sarà curioso vedere che atteggiamento avrà la Lega a livello nazionale visto che Fratelli d’Italia ha frenato l’autonomia per Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. A me sembra che l’Svp abbia deciso di fare un salto nel buio e questo è semplicemente il sintomo della gran confusione che c’è nel partito. Anche noi abbiamo ricevuto diversi messaggi da dirigenti del partito che sono fortemente a disagio con questi sviluppi. 

    L'assessorato alla sicurezza sarà solo una stella da sceriffo di cartone da appuntare al petto di qualche esponente della destra, che poi magari va in piazza a fare le pulci alle forze istituzionalmente deputate a garantire la sicurezza.

    Resta il fatto che l’Svp sembra unicamente intenzionata a capitalizzare le aperture derivanti dalla voglia di governo della destra italiana e questa è in grado di garantirle perché governa a Roma. Difficile pensare di opporsi in qualche modo. 

    Noi vogliamo che le questioni autonomistiche siano discusse nelle sedi istituzionali. Per il resto si sente parlare di un surreale assessorato alla sicurezza ma nessuno ha capito bene cosa dovrebbe essere dal momento che la competenza in materia è statale. Mi sembra che sarà solo una stella da sceriffo di cartone da appuntare al petto di qualche esponente della destra, che poi magari va in piazza a fare le pulci alle forze istituzionalmente deputate a garantire la sicurezza. La destra è al governo e dovrebbe semplicemente rivolgersi al ministero dell’interno che è nelle sue mani. Un assessorato alla sicurezza andrebbe solo ad accrescere il conflitto istituzionale, dal momento che la sicurezza la deve garantire lo Stato. 

    Quando si capirà quali sono i nuovi equilibri a livello provinciale il Pd e le altre forze di centrosinistra faranno le loro valutazioni e andranno a fare le verifiche con il sindaco.

    Dopo il voto l’assessore Fattor aveva detto che una scelta nelle alleanze come quella che poi è stata fatta dall’Svp e dalla Civica avrebbe potuto avere ripercussioni sulla maggioranza nel Comune di Bolzano. Pur essendo un tema politico più che legittimo da proporre a qualunque latitudine, Fattor è stato penosamente crocifisso in pubblico non solo da Caramaschi ma anche dall’assessore Andriollo e altri esponenti del PD. Lei, come questi esponenti del PD, pensa che la Giunta di Bolzano debba andare avanti con il paraocchi fino al 2025 facendo finta che sia una situazione normale?

    Esiste un tema di equilibrio istituzionale molto delicato che riguarda le prerogative del sindaco per quanto riguarda le attribuzioni delle deleghe e degli assessorati. Prima che sia presentato un programma e formata la nuova Giunta provinciale, non trovo sia produttivo immaginare scenari ed eventuali ripercussioni. Kompatscher ha annunciato che nell’accordo ci sarà un preambolo su Autonomia, Europa e diritti civili e io sono curioso di vedere cosa ci sarà scritto e se tutti i partner firmeranno un preambolo del genere. Poi sulla base delle scelte che tutti i soggetti responsabilmente faranno, vedremo come comportarci. Quando si capirà quali sono i nuovi equilibri a livello provinciale il Pd e le altre forze di centrosinistra faranno le loro valutazioni e andranno a fare le verifiche con il sindaco. Ovvio che non si può governare a Bolzano in un modo e poi dalla Provincia immaginare l’assalto alla casa comunale con maggioranze diverse