Porno Islam
Riprendo la notizia dalla colonnina "Amori" pubblicata, come ogni lunedì, su Il Foglio:
I massimi frutitori di pornografia sulla rete sono i musulmani. I primi due paesi a livello mondiale in cui è maggiore il traffico sui siti porno sono l'Iraq e l'Egitto, mentre un'indagine di Google ha rivelato che ben sei degli otto Stati al top nella classifica delle ricerche a luci rosse sono islamici: il Pakistan al primo posto, l'Egitto al secondo e poi l'Iran, il Marocco, l'Arabia Saudita e la Turchia.
La fonte potrebbe essere tendenziosa (Il Foglio cita un articolo di Giuseppe Pollicelli, apparso su Libero), però secondo me non c'è molto da stupirsi (non stupirsi è sempre una buona regola). Ho così cercato in rete conferme. La prima ancora da un sito d'informazione di destra. Altrove sono venuto a sapere dell'esistenza di una certa Mia Khalifa, la pornostar libanese che fa infuriare l'Islam. Poi, spostandomi sui siti in lingua inglese, ho trovato QUESTO. Interessante l'aggiornamento, che però rende la cosa meno chiara di quel che sembrava prima: An earlier version of this article referenced a list of the top 10 porn-consuming countries in the world, according to Google data. This list cannot be verified, nor has Google released a survey on global porn consumption. References have been removed from the article. Insomma, anche il consumo di pornografia da parte dei musulmani sarebbe coperto da un velo. Cosa questa che, se non altro, rende Oriente e Occidente più simili che diversi.