“Sparate ferragostane”
Fuoco incrociato contro il sindaco di Laives Christian Bianchi nel “pre-partita” della campagna elettorale per le elezioni amministrative del 2020. Dopo il Pd che aveva accusato la giunta comunale di servilismo nei confronti della Svp oltre che di non aver finanziato e realizzato sufficienti progetti nel corso della legislatura, ora tocca ai Verdi. Giorgio Zanvettor, dalle pagine del quotidiano Alto Adige, si associa alla critica del Pd riguardo la progettualità trascurata, dalla mancata riqualificazione di via Kennedy al poco coinvolgimento dei giovani, delle famiglie e delle associazioni, e sul ben noto atteggiamento di Bianchi riguardo all’aeroporto San Giacomo il consigliere comunale ambientalista dice: “Mi chiedo se il sindaco avrebbe seguito questa strada se non ci fosse stata l'esigenza di formare una maggioranza con Svp e 5 Stelle, che una posizione chiara già l’avevano”.
Ma la replica del primo cittadino non tarda ad arrivare. Bianchi bolla le critiche come “sterili polemiche” e “sparate ferragostane di inizio di campagna elettorale” e aggiunge piccato: “Sono solo la speranza di farsi notare un po’, dopo quattro anni di silenzio, di vuoto, di nulla”.
Il sindaco punta sul redditizio tema dell’aeroporto per lustrare la propria immagine e ricordare l’impegno profuso: “Tutti i cittadini sanno che hanno sempre potuto contare sulla mia posizione chiara e netta, contraria, spesa costantemente per quattro anni, senza nessun timore verso nessuno e specialmente verso la provincia ed il presidente, al quale non abbiamo mai risparmiato alcuna critica”. Di qui la frecciata al Partito democratico: “Se ci fosse stata una maggioranza a trazione Pd, Verdi, l’aeroporto sarebbe già una realtà, con grande probabilità. La Provincia non avrebbe avuto un sindaco di Laives presente in tutte le piazze dell’Alto Adige, a promuovere il no al referendum, anzi, fosse continuato il mandato del sindaco Di Fede, Laives sarebbe stato un comune pro aeroporto, favorevole alla sua realizzazione, visto che il Pd di Laives è sempre stato favorevole”.
Sono solo la speranza di farsi notare un po’, dopo quattro anni di silenzio, di vuoto, di nulla
Bianchi non risparmia nemmeno i Verdi: “Zanvettor farebbe bene a tacere ed essere invece contento di aver avuto un sindaco, che sebbene non sia del Suo colore politico, ha interpretato e portato avanti un pensiero comune, per il bene della città. Forse a Zanvettor questa cosa pesa, perché avrebbe voluto essere l’unico paladino difensore di questi interessi, e invece con il mio pieno coinvolgimento su questo tema è andato un po’ in ombra. Purtroppo per lui - prosegue - in questi anni altri argomenti non ne ha avuti, e quindi è rimasto a secco, senza alcuna materia dove parlare o tentare almeno di far valere un minimo di presenza. Ma, caro amico Zanvettor - conclude Bianchi - se un sindaco porta avanti anche il tuo pensiero, sarebbe più onesto dirgli grazie, o lavorare insieme, piuttosto che far finta di criticarlo per guadagnarsi un po’ di visibilità”.