Politik | POLITICA

LA "DIGITALIZZAZIONE" DELL'AEROPORTO

TRA BANDA LARGA E PISTA LUNGA
Hinweis: Dieser Artikel ist ein Beitrag der Community und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
LA “DIGITALIZZAZIONE” DELL’AEROPORTO

Leggo sulle pagine di economia del Corriere dell’Alto Adige (17 aprile) che l' associazione degli artigiani (APA) vuole puntare dritta verso l’informatizzazione del settore. Fa specie che alcuni considerino tale processo più un'insidia che un' opportunità …..così recita l'articolo riguardo all'intervento del presidente Gert Lanz.

Come è naturale le vecchie generazioni e parlo di tutti i settori della società civile, non possono avere la dimestichezza con i nuovi strumenti tecnologici che le nuove leve cresciute con Internet invece posseggono.

E dunque a queste mancanze bisogna supplire con eventuali corsi di aggiornamento e riqualificazione.

All'assembla APA ha partecipato il presidente Kompatscher la cui idea sull'aeroporto è nota:

La struttura c'è già; il tema vero è se riusciamo a svilupparla entro i costi stimati oppure se dobbiamo chiudere il rubinetto”.

Prima considerazione:

Dietro una parvenza di democrazia è esplicito il dubbio che rode il presidente: 50 milioni di euro li spendiamo oppure no? Che ne dite voi artigiani?

Probabilmente la domanda in modo più o meno esplicito, viene ripetuta ad ogni assemblea e sono tante quelle a cui il presidente ha partecipato. Mancano gli idraulici, forse i falegnami, probabilmente gli insegnanti da sempre sovversivi e in contrasto con l'ordine costituito.

Dunque l'amministratore a cui ci siamo affidati non è tanto sicuro della strada intrapresa e dell'investimento, che quanto a garanzie, come recita il piano ABD (Airport Bolzano Dolomiten) non ne fornisce alcuna.

Quale privato investirebbe tanto denaro per un'operazione dove non si ha alcuna certezza?

Il passato a quanto pare non insegna e i 100 milioni di euro investiti e gettati al vento non contano proprio nulla. Perseverare è diabolico....recita il proverbio!

A quanto pare la provincia ne possiede ancora di denaro ( è il caso di ribadirlo... ancora...ma per quanto?) e nessuno gli fa ancora i conti in tasca.

La domanda è lecita: possibile che in tempi di crisi e disoccupazione possa essere ancora sperperato tanto denaro pubblico?

E non parlo del solo futuribile aeroporto....

Seconda considerazione:

Insegno in una scuola superiore e nel settore tecnologico e informatico dove la banda larga e Internet sono indispensabili. Ebbene da un anno a questa parte, da quando la provincia ha scisso il contratto con il vecchio gestore di servizi di rete e ha messo mano alla rete interna e esterna (chi lo sa?) , la funzionalità del sistema telematico è notevolmente peggiorata.

Si passano dei minuti interi davanti allo schermo del PC ad aspettare che la pagina richiesta venga caricata. E' una cosa inaccettabile per l'insegnante che ha davanti a sé una ventina di studenti irrequieti e vuole parlare e discutere di un argomento che non viene velocemente reperito o non viene reperito affatto.

Se l'obiettivo è una didattica moderna dove il libro, nelle discipline scientifiche è obsoleto o quasi e tutti gli argomenti si trovano in rete, la rete deve funzionare ed ad altissima velocità.

Tra le altre cose, per risparmiare risorse ( e buttarle via da altre parti ) il tecnico che si occupa della rete dell'istituito e diventato il tecnico di tutti gli istituti collegati in rete per cui per parlargli abbiamo inventato il ticket. Si il ticket come per l'ospedale.....in base al numero corrispondente verremo serviti.

Terza e ultima considerazione:

Invito l'APA a centrare meglio l'obiettivo, quello della digitalizzazione e a richiedere che le risorse per un aeroporto inutile vengano indirizzate verso i loro interessi primari che guarda caso sono anche i nostri, quelli degli insegnanti che si occupano delle competenze informatiche degli studenti, in fede gli imprenditori del futuro.

Sul corriere della sera del 7 aprile è riportato il grafico della percentuale di abitazioni coperte da una banda superiore ai 30 Mbps. L'Italia è all'ultimo posto dopo  Grecia e Croazia.

Così per fornire qualche cifra siamo al 20 % mentre il Regno Unito è al 75 %.

Forza e coraggio...e che tutti i dubbi sull'aeroporto rimangano sul groppone del presidente di tutti gli Altoatesini.