Australia-Olanda, divieto contro libertà

L'Australia simbolo di leggi ferree e chiusura contro l'Olanda patria delle libertà. Una sfida che accende la fantasia normativa prima ancora di quella calcistica. E quelle regole a luci rosse.....
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Olanda e Australia: due Nazioni agli antipodi, non solo geograficamente. La sfida di oggi pomeriggio, infatti, bizzarramente mette di fronte due Paesi che si distinguono nel mondo per libertà e regole ferree. L’Olanda, insomma, ha fatto della legalizzazione una bandiera, mentre nel Paese dei canguri anche varcare i confini con delle arachidi può essere problematico.


 In Oceania, per dire, bisogna fare bene i conti prima di avere progetti cinematografici galeotti. Pare sia assolutamente vietato, infatti, girare film a luci rosse se le attrici presentano seni troppo piccoli. Sarebbe curioso andare a scoprire in che modo vengano normate nel dettaglio queste disposizioni, ma si rischia di entrare in un discorso troppo ingarbugliato.


 Rimanendo nella sfera pruriginosa si sa dell’Olanda e del suo facile accesso al sesso a pagamento, ma è forse meno nota la legge che dal 2008 norma il sesso prematrimoniale nei parchi. La polizia, infatti, non è tenuta a fare le multe agli innamorati purchè non sporchino il suolo pubblico con profilattici o sexy toys, consumino l’amplesso lontano dai giochi per i bambini o le aree pic nic ed evitino le urla.


 Tornando all’Australia e le sue tagliole imprevedibili e ecco che spostandosi nello Stato di Victoria ci si imbatte in un divieto piuttosto strano. E’ assolutamente passibile di sanzione, infatti, girare con addosso dei pantaloni rosa dopo la Mezzanotte. Difficile capire l’origine di una simile decisione che pare legata ad alcune difficoltà di ordine pubblico dovute a una piccola gang che aveva proprio il pantalone rosa come tratto distintivo. Non esattamente un gonfalone del machismo.


 Si può indossare qualsiasi cosa, invece, nei famosi coffee shop olandesi con le droghe leggere che, tuttavia, hanno subito recentemente delle forti limitazioni indirizzate agli stranieri a fronte di un turismo interessato che cominciava ad essere piuttosto difficile da gestire.
 Se l’Olanda si volge verso qualche paletto in più, probabilmente poco utile, l’Australia dal canto suo non ha nessuna intenzione di distanziarsi da un certo amato proibizionismo e l’ultima mannaia è scesa contro gli utenti anonimi di blog, social network e blog in generale. In occasione del periodo elettorale, infatti, il Paese ha preteso che tutti i cittadini con facoltà di commento fossero facilmente identificabili. Stop ad avatar, nomi d’arte o falsi profili: tutto da registrate assieme alla casella postale.


 Nei due Paesi fantasia e difesa arcigna funzionano piuttosto bene. Oggi pomeriggio, però, sorriderà solo una.