Chronik | Bolzano

L'evasione svela la carenza di organico

La fuga di due detenuti dal carcere di Bolzano non è soltanto un fatto di cronaca – è il sintomo di una grave piaga strutturale che da tempo SALTO denuncia: la drammatica mancanza di personale.
lavori carcere ristrutturazione
Foto: SALTO
  • L'evasione di due detenuti dal carcere di Bolzano avvenuta ieri riporta al centro dell’attenzione un problema ben più profondo: la carenza cronica di personale nella struttura penitenziaria del capoluogo. Domenica 17 agosto due detenuti sono riusciti a scappare approfittando delle impalcature montate per i lavori di ristrutturazione. Uno dei fuggitivi è stato rintracciato a Merano ieri sera, l’altro è ancora ricercato. Ma il vero nodo resta un altro: la carenza di organico. 

  • L'impalcatura che sarebbe stata sfruttata dai due detenuti per evadere dalla struttura. Foto: SALTO
  • “Si sono dileguati anche grazie al fatto che il muro di cinta, a causa delle note carenze di personale, non fosse presidiato” ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria. De Fazio denuncia le gravissime difficoltà organizzative della struttura, già segnalate da SALTO: “Il carcere di Bolzano conta soltanto 63 agenti assegnati, a fronte di un fabbisogno minimo di 136, con una carenza pari al 54%. Anche per questo, nel pomeriggio di ieri, la gestione del carcere era affidata a un appartenente al ruolo di base, anziché a un ispettore”. Non è la prima volta che il problema viene sollevato. Già il 29 aprile 2024 l’ispettore Francesco Lamanna denunciava a SALTO come gli agenti effettivi fossero soltanto 50 a fronte di 75 previsti: "Si arriva anche a 40-45 ore di straordinario al mese" aveva detto, parlando di un organico costretto a coprire turni massacranti.

  • Le impalcature viste dal cortile interno del carcere, nel quale i detenuti trascorrono l'ora d'aria Foto: Seehauserfoto
  • Alle difficoltà del personale si aggiungono le condizioni della struttura, costruita a fine ’800 e oggi sovraffollata: 96 detenuti stipati in spazi pensati per 88, con ambienti inadeguati e spazi per le attività trattamentali ridotte al minimo. Da qui la necessità di lavori urgenti di ristrutturazione del vecchio edificio di via Dante: interventi significativi su tetto e facciata, risistemazione delle docce e potenziamento del sistema di videosorveglianza, per un importo complessivo di 1.144.114,64 euro, ormai in fase di completamento. 

    Ma nel frattempo, secondo una ricostruzione della fuga,  le stesse impalcature sono diventate la via di fuga per due detenuti, che hanno scavalcato la recinzione e dirigendosi verso il lungo Talvera. Secondo alcune indiscrezioni, durante la fuga il giovane diciannovenne tunisino ancora ricercato si sarebbe ferito alle gambe e, dopo essersi fatto medicare in ospedale, avrebbe fatto perdere nuovamente le proprie tracce.