“Farei il sindaco gratis”
Giorgio Holzmann, la stampa dice che quella a casa di Ivan Benussi è stata cena segreta? È così?
Giorgio Holzmann - Direi proprio di no. Benussi lo conosco piuttosto bene e mi ha invitato a casa sua. Non sapevo chi ci sarebbe stato. Si trattato in ogni caso di un tentativo nobile ed apprezzabile.
Senta, lei da tempo si caratterizza per un approccio politico improntato alla moderazione. Benussi, a maggio imparentato con Casapound, sembra posizionarsi in un modo molto diverso…
Lo ripeto: sono semplicemente andato ad una cena e non è che pensassi di elaborare chissà quali strategie in quest’occasione. Anche perché durante l’incontro a dire la verità non ho nemmeno parlato. Praticamente ha parlato sempre e ininterrottamente solo la Biancofiore.
E’ vero che con la deputata vi siete stretti la mano e c’è stato uno scongelamento dei rapporti?
Io non ne faccio mai una questione personale, per me le cose stanno sempre in termini politici. Oggi ho letto che lei vuole un candidato sindaco donna. Ebbene, lo dico ufficialmente: non sono disposto a cambiare sesso per poter diventare sindaco. In ogni caso non mi piacciono questi designazioni dall’alto di non bolzanini che non conoscono nulla della nostra città. Mi sembra un’offesa ai cittadini.
Lei fa riferimento all’ipotesi Frattini che sarebbe ancora in corsa a sentire la Biancofiore.
La Biancofiore ritiene che a Bolzano non ci sia nessuno all’altezza. D’altronde anche quando Berlusconi a suo tempo diceva di preferire persone al di fuori della politica io restavo basito. La politica deve formare la classe dirigente. Se chiami lo sportivo o l’attrice di di turno vuol dire che non sei in grado di formare le persone che servono per le sfide della politica. E allora è chiaro che anche la gente comincia a vivere una certa sfiducia nelle istituzioni. Occorre invece lavorare su un programma serio e realizzabile.
Lei in questa fase come si pone?
Mi guardo intorno a 360 gradi. Perché secondo me occorre dire basta a questa storia delle appartenenze di destra, di sinistra o di centro. Spagnolli è caduto perché è implosa la sua maggioranza che politicamente era omogenea. Quindi oggi non è l’omogeneità teorica e ideologica che dà futuro. La maggioranza di Spagnolli di fatto si è divisa sui problemi. Quindi bisogna costruire una maggioranza su un progetto serio e molto chiaro.
Però Biancofiore dice che ci sarebbero ancora le condizioni per mettere insieme in maniera vincente tutto il centrodestra, da Gennaccaro a Casapound. È così? Se sì, questo centrodestra ricompattato potrebbe davvero vincere le prossime elezioni?
Sinceramente vedo un po’ difficile che Gennaccaro si combini con Casapound.
D’altronde recentemente a Bologna la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno stretto un primo patto di ferro, però a Bolzano non c’è stato finora nulla di tutto ciò. Secondo lei è un bene o un male?
Quando si fa sintesi è sempre un bene. E un po’ di pragmatismo dovrebbe indurre gli italiani di Bolzano a mettersi insieme. Cosa che invece non è stata possibile in passato perché pesano le divisioni e i personalismi che hanno distrutto il centrodestra. Io sono propenso di andare avanti sulla mia strada e in ogni caso non ho ancora deciso se candidarmi o meno. Sono interessato ad un progetto generale che faccia cose concrete. Se ci saranno persone disposte a sostenerlo andrò avanti e farò una mia lista. Sto verificando se ci sono le condizioni.
In realtà il primo a lanciare un primo stimolo all’unità è stato Alessandro Urzì, che però poi ha concentrato di più la sua attenzione a Roma sul nuovo soggetto politico Azione Nazionale.
Bisogna essere molto chiari: Urzì non può fare il candidato sindaco per la semplice ragione che lui fa il consigliere provinciale e non ha nessun interesse e intenzione di andare a fare il sindaco. Io credo che dentro di sé si sia fregato le mani quando ha perso il ballottaggio che non avrebbe mai voluto vincere. Si sarebbe dovuto dimettere da consigliere provinciale con il rischio di dover andare a casa dopo un mese senza avere più nulla. Lui i suoi conti se li fa e preferisce stare tranquillo per 5 anni in consiglio provinciale dove non ha responsabilità di carattere amministrativo. Il sindaco invece ad ogni firma che mette rischia di fatto di doverci rimettere con il proprio patrimonio. Urzì si è giocato la sua carta e ora occorre trovare una figura che possa andar bene e che possa garantire anche una certa capacità ed una certa esperienza. Non è una cosa semplice fare il sindaco di una città di 100mila abitanti con mille dipendenti e con società importanti collegate come Seab, Ecocenter, Azienda Energetica. E non è semplice nemmeno tenere insieme una maggioranza.
Molti sognerebbero di ripetere a Bolzano l’esperienza di Laives dove paiono governare insieme di comune accordo Centrodestra, Lega e SVP. Ma si dice che questo non sia possibile perché esiste un patto di sangue tra SVP e PD…
Non so quanto questo patto sia solido di fatto, perché la SVP ha un grosso problema anche al suo interno. Con ogni probabilità la Pitarelli si farà una sua lista e un po’ di elettori di lingua tedesca verranno intercettati da lei. Poi non so cosa farà la destra di lingua tedesca, deciderà questa volta di fare una sua lista? La crisi della Volkspartei potrebbe infatti indurli a procedere in questo modo. E c’è anche l’ipotesi di altre liste civiche di area SVP, quindi non so alla fine la Stella Alpina quanti consiglieri riuscirà a portare in consiglio comunale.
E il PD? Alla ‘Leopoldina’ di sabato 21 anche Holzmann è invitato a dire la sua…
Nell’aria c’è un po’ di casino e in più c’è la legge elettorale che deve essere ancora definita. In particolare non si sa se ci sarà ancora il ballottaggio. Secondo me sarebbe un errore non farlo e trovarci un sindaco eletto con pochi voti e senza accordi tra le forze politiche.
Per quanto riguarda l’invito al PD voglio ricordare che ai congressi di Alleanza Nazionale invitavamo sempre il PD. Quella di sabato 21 è un’assemblea aperta ed è bene parlarsi. Ma devo dire che 3 minuti sono molto pochi e non so quanti concetti riuscirò a sviluppare, però ci vado con piacere.
Lei ha avuto modo di confrontarsi con la SVP?
Non in modo diretto. Anche se con loro ho sempre avuto dei rapporti corretti sul piano politico, anche se stavo all’opposizione. Loro dovranno decidere se andare al primo turno con un loro candidato, ma i veri giochi si faranno poi al ballottaggio.
Su Facebook da poche ore lei ha promosso una pagina denominata Alleanza per Bolzano. Ha già scelto il nome per la sua Civica?
Stiamo solo raccogliendo idee ed opinioni. Ho anche un gruppo coeso di persone con cui ci incontriamo, fisicamente. Facciamo ragionamenti sui temi importanti per Bolzano, come sicurezza, traffico, areale ferroviario. Poi ragioniamo su come cambierebbe la situazione del commercio in generale se dovesse partire un nuovo centro commerciale.
Su Facebook lei parla delle ‘persone di buona volontà’. Cosa vuol dire oggi a Bolzano esserlo? L’obiettivo è quello di far tornare a votare quelli che hanno smesso di farlo?
Io credo che si debba parlare innanzitutto a quel 50% di elettori che sono rimasti a casa, perché non hanno trovato nelle precedenti proposte politiche sufficienti motivazioni per votare. Parlare di ‘buona volontà’ poi, per me, vuol dire qualcosa di specifico.
E cioè?
Beh, io sono stato abbastanza bersagliato dal quotidiano Alto Adige per la questione un po’ indecente dei vitalizi. La Regione si è comportata secondo me molto male e questa è la ragione per cui io ho deciso di fare un ricorso. Quella legge non la feci io a suo tempo e quelli che la sostennero il giornale li ha ignorati, preferendo focalizzare su di me che ero fuori dal consiglio regionale da 7 anni. Detto questo è chiaro che se io dovessi fare la scelta di candidarmi a sindaco dovrei anche risolvere questo problema con la Regione. Ma in ogni caso, lo dico subito. se io dovessi fare il sindaco lo farei gratis.
Nessuno compenso al 'sindaco Holzmann'?
Sono in una fase della mia vita in cui non ho bisogno di un’indennità per vivere, a differenza di prima in cui avevo rinunciato alla mia attività professionale per fare politica. Per cui farei il sindaco gratis: la campagna politica a Bolzano dovrà essere affrontata con spirito di servizio, dando una motivazione diversa agli elettori. E anche i membri della giunta dovrebbero adeguarsi, non dico rinunciare all’indennità, ma almeno dare un segnale autoriducendosi il compenso.
Lei arriverà dunque alle elezioni alla guida di una lista civica?
Penso di sì. D’altronde anche quella di Benussi era una civica, così come quella di Urzì. Ci saranno anche i partiti, ma l’importante è che ci sia chiarezza su quello che si vuole fare prima possibile. E che non succeda come a Spagnolli che per fare piacere alla SVP ha dovuto posticipare la questione Benko al dopo elezioni con il risultato che la sinistra si è sfilata e lo ha mandato a casa.
Lei mantiene il dialogo aperto anche con Lega e Casapound?
Il dialogo è aperto con tutti in questa fase, poi le scelte politiche sono un’altra cosa. Deciderò successivamente come regolarmi sulle alleanze, se ci saranno.