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La bellezza salva chi riesce a coglierla

La Haydn presenta “Festouvertüre” di Federico Gon in prima esecuzione. Abbiamo intervistato il compositore e musicologo triestino.
Gon Federico - compositore
Foto: silviapoliphotographer
  • SALTO: “Festouvertüre” è il titolo che ha dato all’opera che la Haydn le ha commissionato. A cosa allude?

    Federico Gon : Si tratta di un omaggio ad Haydn, fatto per questa orchestra che ne porta orgogliosamente il nome. Partendo da un piccolo inciso melodico (il tema del finale della sinfonia n. 104) mi sono immaginato varie possibili declinazioni per omaggiare la figura di questo grandissimo – e alle volte sottovalutato – compositore. In ogni caso, anche senza cogliere questo riferimento, il brano è da intendersi come celebrativo, festivo.


    Dopo la sua musica sono in programma il Primo Concerto per pianoforte e orchestra di Rachmaninov e la Sinfonia in Do di Strawinsky. Vi sono analogie o similitudini tra la sua nuova composizione e i due capolavori del passato?

    Vorrei risponderle “magari!”. In realtà non si può paragonarla a questi due capolavori, non sum dignus. Inoltre, anche i due lavori citati sono assai diversi tra loro, sebbene scritti da autori tra loro pressoché contemporanei. E’ il bello della composizione: utilizzare ognuno il proprio linguaggio per dire la propria.

  • Ferico Gon: compositore e musicologo Foto: silviapoliphotographer
  • Oliver Sacks riporta che, complice una scheggia di granata nel corno temporale del ventricolo sinistro del cervello, a Shostakovich bastasse inclinare la testa per essere quasi sopraffatto da nuove idee musicali, a cui attingeva per comporre. Un caso probabilmente unico. Lei per comporre ha bisogno del silenzio, ha delle strategie per iniziare a riempire la pagina vuota?

    Beh, diciamo che mi auguro di non ricevere mai una scheggia di granata in testa, rinuncerei volentieri a quel tipo di creatività. La mia modalità è assai diversa. Non sono uno che si sveglia di notte con le idee. Più prosaicamente, tra lavoro, famiglia, figlio et affini, il mio metodo è molto semplice. A seconda della tipologia di brano che devo scrivere, prima di tutto lavoro assai sulla resa complessiva, ovvero: forma, materiale tematico, sviluppo del medesimo, ‘tinta’ - per dirla con Verdi - complessiva del brano, etc… Solo quanto ho completato questa griglia, mi siedo al pianoforte. Ma lo faccio in fasce orarie prestabilite: se esce qualcosa, bene. Se non esce, si lavora di mestiere, come in ogni forma d’arte.


    Per le sue prime esecuzioni preferisce lasciare libertà assoluta ai musicisti di interpretare la sua partitura oppure confrontarsi prima con loro?

    Assolutamente si; i direttori, i musicisti, penetrano nella natura stessa del brano più del compositore, perché mirano alla resa sonora, mentre noi siamo affetti da una sorta di neoplatonismo per cui immaginiamo i nostri brani come eseguiti in modo ‘ideale’, che non esiste. Al netto di completi stravolgimenti dell’idea originale, lascio sempre molta libertà agli esecutori.

  • Federico Gon: a lui la Fondazione Haydn ha affidato l'unica commissione per una nuova composizione per la stagione sinfonica in corso Foto: silviapoliphotographer

  • Nella sua veste di musicologo ha all’attivo anche la pubblicazione di monografie e saggi a riguardo della  musica operistica e sinfonica del XVIII e XIX secolo. Cosa la affascina di quel repertorio?

    Mi affascina l’epoca. Manzoni lo ha detto bene ne ‘Il 5 maggio’: due secoli, l’un contro l’altro armato. Ovvero: la razionalità illuminista del Settecento contro l’imponderabile del Romanticismo ottocentesco. Apollo e Dioniso, siamo fatti ancora di questo e il conflitto tra mente e cuore è ancora apertissimo nei nostri giorni.


    Un libro che ha segnato la sua vita?

    Quanto tempo abbiamo?.... se ne devo dire uno solo… Il Gorgia, di Platone. Una descrizione perfetta dei mali che affliggono i nostri tempi, col piccolo dettaglio di essere stato scritto più di duemila anni fa.


    Pensa, con Dostoevsky, che “la bellezza salverà il mondo”?

    No, purtroppo. La bellezza salva chi riesce a coglierla. E di solito, sono esseri che non reggono i destini del mondo: quelli sono interessati ad altro…

     

  • 28.11.2023 ore 20.00 Bolzano

    29.11. 2023 ore 20.30 Trento

    Orchestra Haydn

    Francesco Lanzillotta, direttore

    Michail Pletnev, pianoforte

    musiche di Federico Gon, Sergej Rachmaninv e Igor Strawinskij