salto.music | Hospiz Live

Venite riposati e affamati di musica

Questo sabato, 25 febbraio, al “Kuba” di Caldaro, si svolgerà un evento di musica elettronica contemporanea, dal vivo. Cinque domande alla curatrice Francesca Cantele.
Fanno parte del collettivo “Paura padana”: Trepa, un duo proveniente da Mantova.
Foto: Davide Rizzini
Fanno parte del collettivo “Paura padana”: Trepa, un duo proveniente da Mantova.
Fanno parte del collettivo “Paura padana”: Trepa, un duo proveniente da Mantova. Foto: Davide Rizzini
Ho scoperto un mondo musicalmente super attivo.

salto.music: Prima di parlare dell’evento di questo sabato, una domanda sul collettivo Hospiz: È da poco che fai parte di questo collettivo della Bassa Atesina. Cosa ti ha spinto ad aderire?  

Francesca Cantele: Sono arrivata a Bolzano nel 2020 ancora in piena emergenza covid-19. L’ambiente musicale e di cultura notturna a cui volevo avvicinarmi era in stallo e sentivo solo voci rassegate al fatto che a Bolzano nei weekend “non c’è mai nulla da fare”. Sinceramente non ci ho mai creduto anche perché, con il passare dei mesi, ampliando le mie conoscenze e lasciandomi guidare dalla mia curiosità, ho scoperto un mondo musicalmente super attivo davvero interessante. Ho sempre pensato che “chi cerca trova” e che se davvero non c’è nulla da fare allora beh, qualcosa si crea.

Il mondo della musica elettronica, in particolare quello sperimentale techno e noise, mi ha sempre affascinato fino a diventare una passione: quando ho scoperto Hospiz qualcosa in me è scattato e ho subito voluto iniziare a dare una mano.

Ciò che maggiormente mi ispira e mi spinge è il concetto di società e cultura, creazione e condivisione.

Ciò che maggiormente mi ispira e mi spinge è il concetto di società e cultura, creazione e condivisione: penso che il vivere in una città non sia solamente seguire un corso di studi o impegnarsi in una posizione lavorativa, ma sia principalmente l’ interessarsi alla sua vita collettiva facendo quindi parte attivamente della sua comunità che ne rappresenta il cuore pulsante ed è ciò che permette l’evoluzione di ogni territorio urbano.

Credo sia molto importante soprattutto fra noi giovani portare avanti le nostre ambizioni e idee, far sentire le nostri voci e i nostri bisogni operando in modo rispettoso e soprattutto creando cultura fruibile da tutta la popolazione indipendentemente da età, lingua, sesso, provenienza. 

salto.music:  Come descriveresti lo “spirito” di Hospiz? Com'è?

Francesca Cantele: Quello di Hospiz è un collettivo particolare. Siamo tutte persone di età e background diversi che provengono anche da generi musicali differenti, con idee, stili e caratteri forti. Devo essere sincera: all’inizio ho avuto molte insicurezze: il collettivo era formato già da qualche anno ed essendo l’unica componente non alto atesina, credevo di creare squilibri o di non riuscire a conciliare il mio vissuto culturale-musicale con quello degli altri. Ora però sento che queste differenze si siano trasformante in un potenziale, in una spinta davvero interessante: le mie conoscenze unite alle loro e in più la loro esperienza, professionalità e passione possono creare – come vedrete per l’evento di questo sabato – delle nuove esperienze musicali per la scena del nostro territorio.

Ci troviamo in una fase in cui stiamo rivalutando il concept generale del collettivo, ragionando sui nostri obbiettivi per i prossimi anni, la nostra identità e mosse future. Mi sento molto carica ed elettrizzata, ho una grande stima e fiducia in noi e credo che Hospiz abbia davvero un potenziale non indifferente per la comunità bolzanina e sudtirolese in generale e chissà … magari usciremo con qualche evento in giro per l’Italia o da qualche parte in Europa prima o poi! 

 
“Hospiz fondamentalmente è sperimentazione e io non ho intenzione di allontanarmi da questa filosofia”: Francesca Cantele, la curatrice della serata di sabato al “Kuba” die Caldaro.
“Hospiz fondamentalmente è sperimentazione e io non ho intenzione di allontanarmi da questa filosofia”: Francesca Cantele, la curatrice della serata di questo sabato al “Kuba” die Caldaro. Foto: Francesca Cantele
Hospiz fondamentalmente è sperimentazione e io non ho intenzione di allontanarmi da questa filosofia.

salto.music: Hai curato l’evento di questo sabato al “Kuba” di Caldaro. Qual’era il concetto di partenza e sei riuscita a realizzarlo o hai dovuto aggiustare qualche premessa?

Francesca Cantele: Il mio obbiettivo sia con il collettivo che con l’evento di Hospiz Live è quello di creare opportunità, scambio e soprattutto proporre novità: il concetto di partenza era quello di dare spazio ad artisti giovani ed emergenti in altri territori italiani di portare il loro suono, stile e arte qui da noi. Questo è il primo evento che curo ed è una davvero bella sfida, una grande responsabilità ma prima di tutto un’enorme emozione e soddisfazione: ho deciso di proporre amici di Vicenza, la mia città d’origine e altri conosciuti in questi ultimi anni a cui riconosco tanto talento, enorme cultura musicale, genialità e stile. Il genere che proporremo sarà un pò diverso da quello di cui si è abituati di solito e per un artista in particolare, Huehuecoytl, è la prima esibizione al di fuori di Vicenza proponendo un Live set piuttosto complesso e non un Dj set come era solito fare. Oppure Coquinati, appena tornato da due anni passati in Korea ad assorbire le più svariate influenze folkloristiche di quel mondo magico che lui ripropone in chiave sia visiva che musicale attraverso sonorità cyber sognanti e fluide scandite da ritmi techno da non sottovalutare. Questo mi rende molto fiera di loro: non è semplice esporsi in una scena culturale che non si conosce restando fedeli al proprio concept e stile musicale, soprattutto all’inizio della propria carriera.

Questi artisti rappresentano ciò che mi piace: passione, coraggio, performance, follia ed elettronica nuda e cruda.

Per quanto riguarda le premesse ... ho deciso di non scendere a compromessi: questi artisti rappresentano ciò che mi piace: passione, coraggio, performance, follia ed elettronica nuda e cruda. Ci tenevo a portare un po del mio gusto e questo è davvero il sound che desideravo avere all’evento. Non vedo l’ora di vedere come reagirà l’audience ma comunque andrà, sicuramente lascerà un segno che continuerà a contraddistinguere il nostro collettivo. 

Hospiz fondamentalmente è sperimentazione e io non ho intenzione di allontanarmi da questa filosofia.

 
Coquinati
Appena tornato da due anni passati in Korea ad assorbire le più svariate influenze folkloristiche: Coquinati proporrà un set visivo e acustico che parlerà anche di questa esperenzia. Foto: Kristal Francesco Coquinati
 

salto.music: La parola chiave per questa serata è “Live”, una parola che sembra avere sempre più importanza nel contesto della musica elettronica. Come ti spieghi questa “nuova” voglia di musica suonata al momento?

Francesca Cantele: Domanda interessante. Secondo la mia opinione un Dj set mette alla prova l’originalità e capacità dell’artista nel saper creare connessioni fra i vari brani scelti che non siano scontate o “piatte”.  Un live set è tutta un’altra cosa: qui entrano in campo in modo essenziale improvvisazione, gioco, disciplina, conoscenza dei propri strumenti, creatività, e controllo. É il puro suono dell’artista, una vera e propria presentazione, la loro vera natura e sensibilità musicale messi a disposizione degli altri. Io lo vedo quasi come un onore, un Evento, qualcosa di speciale.

Un live set si contraddistingue alla base per la sua natura di “spettacolo”: io lo vedo come assistere ad una nascita e ballare con essa.

Credo sia un bene che ci sia tutta questa voglia di vedere live set alle serate: per me questo significa più identità, coinvolgimento, più performance, voglia di ascoltare e di conseguenza più interesse e consapevolezza da parte degli spettatori. Assistere ad un live è un’emozione unica dal mio punto di vista ... queste menti così occulte nascoste dietro a pile di sintetizzatori analogici e/o digitali, cavi, tasti illuminati, computer, manopole ... è così affascinante, ci si incanta ad osservare le loro mani veloci, le loro espressioni concentrate che guidano noi ballerini nel loro mondo, creando atmosfere sempre differenti.

Potrei dire che in un certo senso nella percezione dell’audience qualcosa cambia, si crea un’esperienza di unione più forte. Un live set si contraddistingue alla base per la sua natura di “spettacolo”: io lo vedo come assistere ad una nascita e ballare con essa. 

Inoltre credo nella potenza della presenza: chi c’è..c’è. Questa sfumatura è di fondamentale importanza e dona carattere, mistero e unicità al momento e all’artista stesso.

 
Wird die Kollektive Raum und Hospiz „vertreten“: Der aus dem Unterland stammende DJ Fedl, hier in einer Aufnahme, die Ende Jänner 2023 entstanden ist.
Wird die Kollektive Raum und Hospiz „vertreten“: Der aus dem Unterland stammende DJ Fedl, hier in einer Aufnahme, die Ende Jänner 2023 entstanden ist. Foto: Samuel Fedele
 

salto.music: Ci sará un DJ del collettivo “Hospiz” e artists del collettivo “Paura padana”. Cosa possiamo aspettarci da loro?

Francesca Cantele: Si, di Hospiz suonerà il magico Dj Fedl con un mix di techno arrabbiata e dolci melodie da cui sicuramente potete aspettarvi di fare un bell’allenamento cardio. Abbiamo poi l’onore di collaborare appunto con artisti del super collettivo Paura Padana fra cui Nikulo e i Trepa, lei con base a Bologna e i secondi a Mantova. 

L’immaginario parte dall’interesse verso il rituale bellico romano “Tripudium” che il duo ripropone in una chiave contemporanea

Nikulo ci delizierà con un set che non saprei nemmeno come descrivere … i due generi principali saranno però, sicuramente, industrial e deconstructed club music, insomma bpm per sudare. Nikulo porterà un po di vibe bolognese mischiata alle sue origini russe, io non mancherei. Per quanto riguarda i Trepa, beh che dire ... ciò che vedremo lo descriverei come un rito di purificazione dall’atmosfera cupa: l’immaginario parte dall’interesse verso il rituale bellico romano “Tripudium” che il duo ripropone in una chiave contemporanea e personale attraverso ritmiche martellanti, luci stroboscopiche e forte impatto fisico con il pubblico. Il tutto, unito alla ricerca sonora, crea uno stato di stordimento e magneticità. Ciò che è interessante è il loro modo di gestire i costumi e di conseguenza anche la musica: entrambi vengono diversificati ogni volta per rendere le performance uniche e adattarsi al contesto.

In generale consiglierei scarpe comode e zero aspettative, venite riposati e affamati di musica!

 

Link:

Evento facebook: https://www.facebook.com/events/567993291876308

 
Questo sabato, 25 febbraio 2023, al Kuba di Caldaro: Musica elettronica dal vivo presentato dal collettivo Hospiz.
Questo sabato, 25 febbraio 2023, al "Kuba" di Caldaro: Musica elettronica dal vivo presentato dal collettivo Hospiz. Foto: Hospiz