Goebbels
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Politik | Accadde domani

Citando Goebbels

Triangoli neri e bandiere arcobaleno. Come il ministro nazista utilizzò la "anormalità sessuale" per giustificare l'eliminazione delle SA, aprendo la strada ad altre persecuzioni.
  • Restando in tema.

    È la sera del 1 luglio 1934. In Germania, nella Germania di Adolf Hitler, si sta concludendo la mattanza dei capi e dei gregari delle SA, le squadre armate che hanno permesso l’assalto e la conquista del potere e ora devono essere ridotti all’impotenza per evitare che costituiscano una fastidiosa alternativa al Führer.

    Il Ministro della propaganda Joseph Goebbels, che Hitler ha tenuto in disparte durante quella che passerà alla storia come la Notte dei lunghi coltelli, viene ora incaricato di parlare alla radio per spiegare ai tedeschi che cosa è successo e perché siano stati eliminati brutalmente personaggi che fino al giorno prima facevano parte dei massimi vertici dello Stato

    Goebbels - racconta Peter Longerich nella sua colossale biografia dell’esponente nazista - descrisse gli eventi degli ultimi giorni come fosse il racconto di un testimone oculare. Narrò dettagliatamente agli ascoltatori il viaggio in Baviera e di arresti a Bad Wiessee, per poi chiedere con candore che gli si risparmiasse la pena di descrivere le scene “ripugnanti e quasi nauseabonde” che si erano aperte ai suoi occhi. Giustificò l’azione omicida enumerando le accuse che Hitler aveva sollevato contro Röhm e i suoi 30 giugno, in un discorso tenuto a Monaco di fronte ai leader di partito: erano accusati di cospirare con una potenza straniera, di condurre una “vita sregolata”, di essere “protervi e dediti alle gozzoviglie”, nonché in procinto di gettare su tutta la dirigenza del partito il sospetto di una “ignominiosa e disgustosa anormalità sessuale”.*

    Quest’ultima accusa diviene il capo d’imputazione principale con cui si arriva all’esecuzione sanguinosa e immediata degli avversari. Sarà simboleggiato, negli anni successivi, dal triangolo nero, il marchio da inchiodare addosso, in nome della purezza razziale, a migliaia di tedeschi trasportati nei campi di concentramento e di sterminio. Al suono sinistro della propaganda del ministro Goebbels.

     

    *PETER LONGERICH, Goebbels, Einaudi Editore Torino 2010 pag. 252