Umwelt | La svolta

Vecchio inceneritore, si demolisce

In primavera l’abbattimento del manufatto anni ’80. I lavori erano slittati dal 2017. Per la bonifica resta da decidere la destinazione del terreno.
vecchio inceneritore
Foto: Asp

Sempre più vicina la demolizione del vecchio inceneritore di Bolzano, l’impianto costruito negli anni ’80, ampliato nel 1996 con la seconda linea e poi dismesso per l’entrata in funzione dal 2013 del nuovo termovalorizzatore. Il via ai lavori di abbattimento dopo i ritardi che si sono susseguiti negli anni scorsi - l’intervento era già stato annunciato per il 2017 - sembrano questione di pochi mesi. La Provincia ha indetto la gara per un importo di 2 milioni e 992.445,56 euro e l’avvio del cantiere è previsto nella primavera 2020.

 

L’appalto

 

“I soldi ci sono e procediamo con l’appalto per la demolizione” afferma Giuliano Vettorato, assessore provinciale all’ambiente, che a marzo aveva promesso un’accelerazione sull’opera rispondendo all’interrogazione di Diego Nicolini (M5s).

I soldi ci sono e procediamo con l’appalto per la demolizione (Giuliano Vettorato)

Riguardo ai tempi si sbilanciano i tecnici di Palazzo Widmann. Giulio Angelucci, direttore dell’ufficio gestione rifiuti, segue la pratica per la parte di competenza dell’Agenzia provinciale per l’ambiente, mentre i Lavori pubblici supervisionano l’iter dell’appalto. “Noi abbiamo previsto il finanziamento - dice Angelucci -. Ci siamo visti un mesetto fa con l’ufficio competente dell’ingegner Springhetti per i lavori pubblici e si prevede che i lavori partano in primavera”. 

Nel giro del prossimo anno dovremmo vedere sparire il vecchio impianto (Giulio Angelucci, Agenzia per l’ambiente)

La durata del cantiere, aggiunge, non è elevata: “Nel giro del prossimo anno dovremmo vedere sparire il vecchio impianto”.

 

 

Caramaschi: “Finalmente”

 

Notizia accolta in modo positivo dal sindaco Renzo Caramaschi:  “Finalmente si abbatte quel monumento tecnologico che era il primo apripista per lo smaltimento dei rifiuti in Alto Adige. Adesso l’infrastruttura è cambiata ed è bene liberare l’area. Tenere lì il precedente impianto non serve a niente, arrugginisce e basta”. 

Finalmente si abbatte quel monumento tecnologico che era il primo apripista per lo smaltimento dei rifiuti in Alto Adige. Ora è bene liberare l’area (Renzo Caramaschi)

 

Il nodo della bonifica

 

Resta da sciogliere il nodo della bonifica. L’intervento pianificato non comprende il risanamento del terreno di proprietà provinciale, mentre la gestione dell’attuale termovalorizzare è in mano alla società Eco-center, che fa capo al Comune.

Il terreno in parte contaminato sarà bonificato, ma con un appalto successivo. Prima occorre decidere come utilizzarlo e cosa intendono fare Seab e Eco-center

Il terreno in parte contaminato sarà bonificato - precisa Angelucci - ma con un appalto successivo”. Un intervento che sarà tarato in base all’utilizzo futuro dell’area. “Attualmente - conclude - in parte viene utilizzata da Seab, in parte potrebbe impiegarlo Eco-center in sinergia con la gestione dell’attuale impianto. Però dobbiamo capire bene chi utilizzerà cosa per poi calibrare la bonifica”.