Legittimo il Codice del commercio
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La Corte Costituzionale, con sentenza n. 210/24, ha confermato la piena legittimità del Codice del Commercio introdotto con la legge provinciale n. 12 del 2019, ribadendo che il quadro normativo provinciale è chiaro e rispettoso dei principi costituzionali.
"La sentenza chiarisce definitivamente che i pubblici esercizi, come bar e ristoranti, non possono usufruire del rinnovo delle concessioni per un periodo di dodici anni. Questa possibilità è riservata esclusivamente alle attività di commercio su aree pubbliche, come ad esempio i chioschi di würstel, che non prevedono un servizio assistito al tavolo", chiarisce l'assessore allo sviluppo economico Marco Galateo.
Il vicepresidente ha inoltre precisato che "altre attività, come pizzerie al taglio, classificate come artigianali e non come attività commerciali, non sono mai state incluse nella disciplina del rinnovo di dodici anni e pertanto per quelle attività non cambia nulla". Galateo ha poi rimarcato che "la normativa provinciale rimane invariata e questa sentenza conferma che le nostre regole sono solide e ben strutturate”.
Dal punto di vista tecnico, la sentenza della Corte Costituzionale, dunque, va a riaffermare il principio per cui le concessioni su aree pubbliche devono rispettare la distinzione funzionale tra attività commerciali e pubblici esercizi. Questo pronunciamento garantisce un’applicazione uniforme delle norme, confermando che i rinnovi automatici sono riservati solo alle categorie previste dal Codice del Commercio, evitando interpretazioni estensive non supportate dalla legge vigente.