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“Voglio vederci chiaro”

Traffico e import rifiuti: ecco in quale misura l’assessora Lorenzini sta puntando i piedi in giunta comunale a Bolzano.

Ieri 20 settembre un articolo pubblicato dal Corriere dell’Alto Adige che riferiva di tensioni tra il sindaco Renzo Caramaschi e l’assessora all’ambiente Maria Laura Lorenzini sulla tematica dell’importazione di rifiuti da Trento ha suscitato una smentita formale da parte del primo cittadino del capoluogo. Che ha negato la paventata estromissione di Lorenzini dalle trattative in merito con la Provincia, ma non le tensioni

Ma qual è allora l’attuale situazione nella giunta comunale del capoluogo altoatesino? L’assessora Lorenzini, superstite in consiglio comunale insieme a Tobe Planer, Norbert Lantschner e Chiara Rabini della fu ampia pattuglia ecosociale a tre mesi dall’ingresso in giunta sta ‘carburando’?

A rispondere è lei stessa, mettendo sullo stesso piano i due grandi temi per i quali ha assunto le competenze, su delega del sindaco Caramaschi, e cioè ambiente e viabilità urbana
Lorenzini non nega di essersi messa di traverso e di aver chiesto in giunta un rinvio della decisione di importante rifiuti dal Trentino per far funzionare a pieno regime il termovalorizzatore. L’assessora non drammatizza (“non si potrà tirare la corda più di tanto ed è già tanto essere riusciti a rimandare la decisione di una settimana”), ma l’esponente dei Verdi coglie l’occasione per puntare i piedi e porre una serie di questioni.

Come premessa Lorenzini ricorda le linee guida sulla necessità di ridurre i rifiuti e ‘rottamare’ in futuro il termovalorizzatore.

“Lo impongono la nostra coscienza e l’economia circolare di Strategia Europa 2020, che prevede una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Non è uno slogan: i rifiuti devono e dovranno diminuire e il riciclaggio dovrà aumentare diventando una norma. Si fa fatica, non è semplice. Ma in Comune questa prospettiva l’abbiamo approvata in maggioranza, giunta, commissione e consiglio. Perché tutti capiscono che è la cosa giusta da fare.”

Poi l’assessora verde entra però nel merito. Ponendo una serie di interrogativi e iniziando un ragionamento nel quale più o meno si equivalgono la tendenza a ‘radicalizzare’ e la disponibilità al confronto. 
Ne è la prova l’atteggiamento nei confronti del termovalorizzatore e la rete del teleriscaldamento. In merito ai quali Lorenzini vuole vederci chiaro. 

 

L'import di rifiuti

Se è vero che Lorenzini conviene sul fatto che “l’inceneritore c’è e non possiamo buttarlo via dall’oggi al domani”, per l’assessora è anche scontato che l’impianto sia sovradimensionato e che serve una ‘exit stragy’ dal termovalorizzatore stesso (“questo è stato uno degli spunto di riflessione che ho portato in giunta lunedì scorso”). 

Lorenzini quindi si rivolge direttamente alla Provincia, ponendo una questione sotto gli occhi di tutti. 

“A suo tempo era stata la Provincia stessa a dire che non sarebbero stati importati rifiuti da fuori. Poi è arrivato il decreto Sblocca Italia ad imporre di importare, pur stabilendo la possibilità di una compensazione pari di 20 euro in più a tonnellata. Io però mi chiedo: perché la Provincia non si è opposta a questa cosa? Loro spesso vanno a Roma a contrattare e devono dirmi se su questa cosa dei rifiuti l’hanno fatto oppure no.”

Insomma: secondo Lorenzini la Provincia avrebbe fatto da scaricabarile (“aspettiamo la decisione del Comune”) nella prospettiva di guadagnarci?
Ebbene: la risposta dell'assessora dimostra per così dire che l’assessora comunale verde ha i piedi per terra. Anche se Lorenzini coglie l’occasione per ripetere un mantra lanciato già dal candidato sindaco verde in campagna elettorale

“A me non fanno schifo agli 800mila euro che andrebbero a Bolzano e magari proprio al mio assessorato. Ma l’ambiente non è un conto economico. Con quegli 800mila euro cercheremo di fare qualcosa e comunque si proseguirà con le linee guida che impongono exit strategy.”

L’assessora puntualizza. Ma poi ricorda di aver anche di aver posto una serie di condizioni per poter dare il via libera al piano d’importazione nel corso della prossima seduta della giunta comunale, prevista per lunedì 26 settembre.

Non sono garanzie, ma dati che mi mancano”, precisa Lorenzini. Che poi inizia il suo elenco. 
L’assessora comunale all’ambiente chiede ad esempio se la valutazione dell’impatto ambientale del termovalorizzatore con quale mole di rifiuti era stata commisurata (“non è che magari anche per quello ci ritroviamo a non aver valutato bene come successo per Benko e Aspiag?”).  
Poi Lorenzini chiede di visionare il fascicolo di manutenzione e collaudo dell’impianto. Per esaminarlo con i tecnici dell’assessorato (“bravissimi”) ma anche con “tecnici esterni”. 
L’assessora all’ambiente del Comune di Bolzano è poi tutt’altro che convinta che far andare a pieno regime il termovalorizzatore e completare la rete del teleriscaldamento sia davvero la soluzione ideale per la città di Bolzano in tema di risparmio energetico per gli edifici

“Quello che chiedo di avere è di avere una comparazione. Con l’attuale quantità di rifiuti bruciatai quante utenze si possono collegare con il teleriscaldamento? E Invece quante sarebbero se con l’impianto si andasse a regime? Siamo proprio sicuri dal punto di vista del risparmio energetico e di valutazioni sull’ambiente vale la pena la pena di collegarsi con la rete del teleriscaldamento? Non sarebbe meglio fare la rigenerazione urbana degli edifici che darebbe oltre tutto lavoro agli artigiani locali? Oggi ci sono anche dei sistemi attraverso le banche per fare in modo che i privati non paghino. Insomma: quello che è collegato rimane collegato, per l’extra invece invece forse sarebbe meglio la rigenerazione urbana. Così gli edifici avrebbero il loro ‘cappotto’, magari potendo anche chiedere alla provincia le sovvenzioni per il solare o il fotovoltaico, che al momento sono escluse appunto per spingere verso il teleriscaldamento.” 

Un’altra questione è quella delle tariffe per lo smaltimento. Lorenzini si dice consapevole che le tariffe del termovalorizzatore di Bolzano sono tra le più basse d’Italia e che tale aspetto ha pro e contro. In particolare l’assessora all’ambiente di Bolzano si chiede come mai finora non si sia parlato, di abbassare le tariffe per gli utenti che si accollano il pagamento progressivo dei costi della struttura. 

Le questioni poste sono molte, ce la farà Lorenzini ad avere quanto le serve entro lunedì e poter quindi dare il suo assenso a denti stretti?
Mi hanno promesso di farmi avere tutto entro un paio di giorni”, risponde. Aggiungendo: “i dati devo anche studiarli, capire e in ogni caso il mio non è un aut aut”.

“Sono collaborativa e non una verde che rompe le scatole e mette i bastoni fra le ruote. E’ che dovranno avere chiara la situazione per capire quanto siamo davvero costretti e a cosa andremo incontro”

Dopo di che Lorenzini guarda verso Trento. 

“Stiamo per aprire la porta ai rifiuti dei trentini. In ogni caso siamo proprio sicuri che loro avranno rifiuti da darci anche nei prossimi anni? Si è parla di uno scambio di rifiuti con Trento. In realtà noi mandiamo a loro il ‘bio life’, ma attenzione il loro non è un inceneritore, è diverso. Loro l’inceneritore non l’hanno voluto perché sono intelligenti. Non furbi ma intelligenti, ripeto.” 


Traffico e viabilità

Un altro tema che sta molto a cuore a Lorenzini è quello del futuro della città dal punto di vista del trasporto pubblico e privato
L’assessora in merito pare avere le idee chiare. 

“Quella di Bolzano è una città che già oggi ha il 30% di persone che vanno in bici. In futuro dovremo liberare gli spazi pubblici dalle auto, una cosa che stanno facendo in tutte le medie città europee. In questo modo vivremmo meglio e non dobbiamo avere paura di affrontare questo discorso. Capisco il fatto che ognuno voglia avere il suo parcheggio, però quando abbiamo il traffico bestiale tutti si lamentano e diventano urbanisti.” 

Le grandi opere come la variante della Statale 12, quella sotto il Monte Tondo, il collegamento tra via Einstein e la MeBo non saranno sufficienti?
No, dobbiamo utilizzare di più i mezzi pubblici e liberare man mano i quartieri dal traffico”, risponde Lorenzini. Suscitando la nostra successiva domanda: allagando le zone pedonali ai quartieri?
L’assessora verde ci risponde guardinga. 

“Ci sto lavorando. Innanzitutto stiamo lavorando ad valutazione che ci consenta di vedere quanti dei parcheggi interrati sono veramente utilizzati o se sono invece vuoti. Poi dovremo lavorare sulla superficie, facendo un passetto alla volta, concordando con i quartieri e non spaventando le persone né tanto meno i commercianti.”

Lorenzini fa evidentemente riferimento a quanto accaduto qualche tempo fa, quando via Torino andò in fibrillazione nella prospettiva di un’ipotetica pedonalizzazione della strada. “Con via Torino è uscita una notizia non vera, avevamo solo avviato un tavolo tecnico per capire, la notizia giusta è che queste cose le stiamo studiando, assieme a residenti commercianti e ambulanti”, dice l’assessora. Ricordando che il centro storico venne chiuso nel 1976 senza chiedere il permesso a residenti e commercianti e facendoli inorridire. 
Lorenzini si dimostra pragmatica (“non si può chiudere senza dare”) e sposa in toto la filosofia di Caramaschi secondo il quale determinante è anche l’offerta di cultura, per rivitalizzare i quartieri. “Per me l'urbanistica è sempre sociale”, conferma Lorenzini aggiungendo che ogni passo sarà coordinato insieme alle circoscrizioni. 

E la Provincia? E’ vero che il Comune finalmente ha aperto un tavolo di dialogo su questi temi?
Lorenzini conferma. 

“Con Mussner per il tema della viabilità ci siamo trovati già alcune volte, anche perché io prima lavoravo proprio negli uffici del suo assessorato provinciale. Dobbiamo convincerci sempre di più che Provincia è Bolzano e Bolzano è Provincia. A Bolzano c’è tutto: uffici pubblici, ospedale.”

La Provincia finalmente deve responsabilizzarsi nei confronti delle esigenze della città?

“No, direi che siamo noi che dobbiamo attivarci, non svegliarci ma attivarci. Chiedendo le cose di cui abbiamo bisogno in un giusto confronto, come da sempre hanno gli altri comuni.”