Politik | L'interrogazione

Non c’è più religione?

Il PD chiede chiarimenti sulla scelta di affidare agli ispettori scolastici nominati dalla Curia il regolamento per le attività alternative all’ora di religione.
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Foto: katholisch.de

Arriva la prima interrogazione a seguito della notizia, riportata da salto.bz, secondo la quale agli ispettori scolastici provinciali per l’insegnamento della religione cattolica delle tre Intendenze, Patrizia Corrà, Christian Alber e Agnes Irsara, è stato affidato il compito di definire le linee guida dell'offerta formativa obbligatoria per chi si esonera dall’ora di religione a scuola. A firmare l'interrogazione alla Giunta altoatesina è il consigliere provinciale del Partito Democratico Sandro Repetto.

“Nella Provincia autonoma di Bolzano, in ragione della competenza primaria, è consentito al momento dell'iscrizione a scuola rinunciare all'insegnamento della religione cattolica, ma la rinuncia non è supportata da attività alternativa e la scuola non è obbligata a proporla”, ricorda il consigliere del PD, “alunne ed alunne possono o devono uscire e rientrare con enorme sacrificio da parte delle famiglie e in difformità totale con la disciplina nazionale che prevede l’attivazione automatica e obbligatoria delle attività alternative gestite dalla scuola in autonomia”. Una modifica alla Legge provinciale intervenuta nel 2021, per volontà dell’assessore alla scuola tedesca Philipp Achammer, ha reso obbligatoria la frequenza di un’offerta formativa alternativa, rimandando l’esecutività concreta all’approvazione del relativo regolamento che definisca i principi, gli argomenti, i docenti e la loro formazione specifica. Peccato che il gruppo di lavoro incaricato a stabilire tale regolamento sia costituito proprio dagli ispettori ed ispettrici di religione della scuola italiana, tedesca e ladina.

 

 

Repetto chiede alla Giunta provinciale “quali siano le motivazioni per cui si ritiene che l’offerta formativa alternativa all’insegnamento della religione sia opportuno venga elaborata da chi sovrintende all’insegnamento della religione cattolica”, quali siano le linee guida delineate dal gruppo di lavoro e se il rispetto della laicità dello Stato e della scuola in particolare, nonché la libertà di culto, imporrebbero il rispetto delle differenti ragioni che inducono famiglie o studenti e studentesse a chiedere l’esonero. Il PD domanda poi se vi sarà un’offerta formativa “realmente alternativa che non comprenda approfondimenti sul rapporto tra Dio e l’uomo, ma che rispetti le ragioni di coloro che non intendono approfondire detto tema” e infine “se gli insegnanti di religione cattolica nominati dalla Curia in questi giorni, avranno un ruolo nell’offerta formativa alternativa” e, in caso affermativo, “quali sono le motivazioni che hanno portato ad identificare in persone prive dell’abilitazione all’insegnamento di altre discipline, la competenza utile a trattare in classe tematiche alternative a quelle religiose”.