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L’albero cosmico di Camille Pépin

La Haydn ha presentato in prima esecuzione italiana “La Source d'Yggdrasil”, con Diego Ceretta sul podio.
Camille Pépin
Foto: natacha colmez collard
  • “Yggdrasil” è l’albero cosmico del Libro di Edda, la raccolta di canti nordici attribuita a Snorri Sturluson. In questa visione mitologica il mondo si estende solo fin dove arrivano i rami e le radici di quest’asse mondiale sempreverde, ed esiste solo fintantoché l’albero – in quanto simbolo della creazione – vive, e la sua fonte sacra, “la Source”, non si esaurisce.

    “La Source d'Yggdrasil” è il titolo del brano composto nel 2018 da Camille Pépin, che la Haydn ha proposto in prima esecuzione italiana. Anche senza le suggestioni che le note del libretto di sala suggeriscono, la musica della 33enne compositrice francese evoca immagini luminose, di positiva energia. E’ una musica che ha i propri riferimenti nel minimalismo “adulto” di alcuni autori americani, John Adams e John Luther Adams tra tutti, e, nel colore dell’orchestra, nella maestria di autori francesi come Ravel e Debussy, Messiaen e Boulez. La ritmica “dispari”, asimmetrica, stempera le sue ruvidezze nella ripetizione, dalle fascie di suono emergono linee melodiche di raffinata eleganza.

  • Diego Ceretta: classe 1996, nel campo della musica contemporanea a debuttato alla Carnegie Hall dirigendo la Eoo Music Big Band Foto: FHS
  • Per Margareth Boden, la creatività “esplorativa” è quella che estende i limiti del possibile senza violare i vincoli imposto dalle regole. La possiamo riconoscere, in musica, ad esempio nei capolavori della polifonia bachiana. Per la scienziata cognitiva la creatività “combinatoria” è quella in cui l’artista, o lo scienziato, lavora con le regole proprie di realtà diverse. Nel “Il Codice della creatività” di Marcus de Sautoy, leggiamo che “anche le arti hanno tratto grande beneficio da questa forma di fertilizzazione incrociata. Philipp Glass ha preso le idee che aveva imparato lavorando con Ravi Shankar e le ha usate per creare quel processo additivo che sta alla base della sua musaica minimalista”. E’ il tipo di creatività che abbiamo riconosciuto anche in questo affascinante brano di Camille Pépin, dedicato a Guillaume Connesson, compositore, suo maestro di orchestrazione.

  • Orchestra Haydn e Diego Ceretta: molti gli applausi raccolti da ensemble e direttore. Foto: FHS
  • La creatività “trasformativa” per Boden è quella per la quale vengono cambiate le regole del gioco. E’ la creatività dell’Ars Nova, della monteverdiana “Seconda Prattica” per la quale “le parole sono compagne dell’armonia, non serve”, e nel più recente passato della “Speech music” di Scott Johson e Steve Reich, e oggi è quella propria di alcuni autori che stanno cambiando i paradigmi della Nuova musica. In “ Le Sommeil a pris ton empreinte par Renaud Capuçon” della giovane compositrice francese, la cui registrazione possiamo rintracciare facilmente nel web, troviamo i tratti di questa terza forma di creatività, la più rara.

    “La Source d'Yggdrasil” a Bolzano è stata accolta da applausi calorosi, merito anche dell’ottima direzione di Diego Ceretta, e della bella prova dell’orchestra tutta.

    Il programma della serata è proseguito con i Tre preludi sinfonici per l’Edipo Re di Sofocle a firma di Ildebrando Pizzetti, compositore scomparso nel 1968 che con Respighi, Malipiero e Casella fu parte della “Generazione dell’80” che diede un nuovo orientamento alla musica italiana.  Dopo l’intervallo è stata proposta una pagina del grande repertorio di tradizione, la Terza Sinfonia di Felix Mendelssohn Bartholdy. Nell’arco della serata è stato proposto un programma congegnato con ingegno, che nel Mito aveva il suo filo rosso, molto gradito dal pubblico.