Fratelli alpini e Kaiserjäger
La manifestazione, ricordando i caduti sul fronte della Grande Guerra, vuole proporre i valori dell'incontro fra popoli e della costruzione della pace fra le genti, al di là delle differenze culturali e di nazionalità.
L'assessore provinciale trentino alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, di fronte a rappresentanti di quelli che cento anni fa appartenevano ad opposti schieramenti, ha ricordato che la Festa della Fratellanza è un momento che obbliga a riflettere.
"Il futuro -, ha detto - lo si affronta se si hanno solide radici e una prospettiva". Daldoss ha aggiunto che “nuovi muri e nuove frontiere non sono il fondamento della sicurezza” e che al contrario “è lo stare assieme e condividere speranze e valori forti che può generare un futuro di attenzione e tranquillità".
L’assessore trentino ha quindi ricordato la grande opera del sergente degli alpini Emilio Serra, ideatore della manifestazione assieme all’allora presidente dei Kaiserjäger austriaci Kurt Steiner. I due assieme concepirono nel 1977 la Festa della Fratellanza non solo per onorare doverosamente la memoria dei caduti, ma soprattutto per accrescere la consapevolezza della pace nelle nuove generazioni.
Alla manifestazione erano presenti altre personalità istituzionali, che hanno portato il loro saluto: il vicepresidente della Regione Trentino Alto Adige Lorenzo Ossanna, il senatore Franco Panizza, la sindaca di Vermiglio Anna Panizza, il console generale d'Austria Wolfgang Spadinger, il presedente della Croce Nera del Vorarlberg colonnello Erwin Fitz.
Alla manifestazione hanno partecipato numerosissimi rappresentanti dei Gruppi Kaiserschützen, Kaiserjäger e Standschützen, della Compagnia Schützen della Val di Sole, dei Gruppi Alpini del Trentino, dell'Alto Adige e della Lombardia con centinaia di gagliardetti e i membri in uniforme storica appartenenti all'associazione Carabinieri di Milano. Molte anche le presenze di semplici cittadini e famiglie e delle associazioni di volontariato. La cerimonia ha avuto inizio al ghiacciaio Presena, con una sfilata aperta dal corpo bandistico Ossana-Vermiglio, che si è snodata attraverso i luoghi che un secolo fa furono teatro di tragici combattimenti, fino al monumento della Fratellanza di Passo Paradiso. Qui padre Giorgio Valentini, già cappellano militare della Regione Trentino Alto Adige, ha celebrato la messa, seguita poi dalla deposizione delle corone accompagnate da una salva d'onore.