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Im tiefsten Winter

chronia 140123

come se ci volessero delle conoscenze biologiche profonde per capire che le mosche - in quanto esseri viventi precari sempre sull’orlo della provvisorietà - non potrebbero sopravvivere l’inverno dalle nostre parti. eppure l’altro giorno questo insetto volatile e passeggero si era fissato sulla punta del mio naso, dando notevole fastidio. saranno le mutazioni climatiche? la stagione fredda più mite di una volta? come se nell’intimo dei nuclei delle cellule sia avvenuta una metamorfosi, un cambiamento biologico. come se un secolo nuovo portasse automaticamente ad un risveglio repentino sotto una zanzariera chic in un bungalow sul fiume ging-oya: incubi di claustrofobia maniacale?singalese o tamil? buddista o hindu? mi permetta, signora di darle semplicemente la mano in segno di cortesia guadagnata giorno per giorno con un pugno di mosche sudato. io nell’intimo sarò sconvolta dalla coerenza poetica dell’autore, pensò chronia, scuotendo la testa per approvazione.