Non è più tempo di menù fisso
“Fino a pochi anni fa c’era il menù fisso e bastava quello. Adesso molti si aspettano ed ottengono da noi pietanze differenziate. È cambiato il mondo”. A parlare è un cuoco di mense scolastiche, abituato a confrontarsi con allergie, intolleranze alimentari, scelte vegetariana o vegana, osservanze religiose diverse, ecc.,ecc. In questo come in molti altri campi della vita sociale, ognuno di noi esercita le sue opzioni personali, ha le sue convinzioni, le sue propensioni. Pretendere la uniformità sarebbe sbagliato, oltre che impossibile. Nell’avvio della discussione per la riforma dello Statuto di Autonomia e in particolare sul tema della Scuola, si manifesta proprio questa difficoltà: un modello unico non soddisfa più le esigenze sempre più diversificate delle famiglie e dei ragazzi. C’è bisogno di poter confrontare tra loro progetti e percorsi formativi ed educativi diversi, nella scuola pubblica ed in quella privata. C’è voglia di poter scegliere. Con la libera scelta, aumenta anche l’impegno delle famiglie e dei ragazzi verso la scuola, si evitano incomprensioni e tensioni culturali ed etnico/linguistiche. C’è da augurarsi che con il Terzo Statuto di Autonomia, la Scuola sappia fare come il cuoco e corrisponda alle nuove esigenze della società locale. Non è più il tempo del menù fisso.
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