Politik | Stato sociale

Un lavoro anche per gli assistiti

La proposta è dell’assessore Randi: lavori socialmente utili che consentano il pagamento dei contributi.

“È socialmente dannoso ridurre il tutto alla contrapposizione tra chi lavora, e paga tasse e contributi, e chi invece, riceve il sussidio”

Parola dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Bolzano Mauro Randi che stamattina ha presentato la bozza di un progetto condiviso con la Provincia che ha lo scopo di “dare un ruolo attivo e dignità a chi riceve un sussidio”. 

L’obiettivo è quello di far uscire dal circolo vizioso dell’assistenzialismo chi è 1) disoccupato oppure 2) percepisce un reddito che non gli permette di vivere. Ma quella proposta dall’assessore Randi è davvero una nuova ottica  nell’affrontare il ‘problema’. 

"Il punto è che a chi percepisce l'assistenza economico-sociale, come anche a chi svolge lavori socialmente utili ai sensi dell'attuale normativa provinciale, non vengono versati i contributi previdenziali, cosicché queste persone, una volta raggiunta l'età pensionabile, comunque rientreranno nel circuito dell'assistenzialismo: con l'aumento dell'età media della popolazione, questo problema peserà sempre di più sulla società, da cui l'esigenza di ripensare l'intero sistema"

Quello della città di Bolzano è una sorta di progetto pilota. Tecnicamente si tratta di 'offrire un controvalore sociale su base oraria a chi può lavorare'
In sostanza ci si propone di far lavorare i soggetti assistiti in diversi settori e pagare loro un reddito pari all’assistenza economica-sociale, versando però anche i relativi contributi. I fondi per i contributi potrebbero arrivare, secondo la proposta di Randi, dalle leggi sul volontariato e sui lavori socialmente utili

Il progetto di Randi esplicita anche quali potrebbero essere i settori nei quali gli assistiti potrebbero essere impiegati. Si va dall’accompagnamento delle persone anziane all’aiuto durante i pasti nelle case di riposo, dalla sorveglianza nelle scuole o altre istituzioni alle manutenzione del verde pubblico e delle foreste.

In sostanza si tratta di settori dove sono già attivi volontari, definiti da Randi “irrinunciabili e preziosissimi oggi come domani”, ma ci sia però anche spazio per accogliere operativamente altre persone, migliorando i servizi.