A prendere la parola è il consigliere comunale brunicense Bernd Ausserhofer. Il rappresentante pusterese dei Freiheitlichen ricorda di aver lanciato già mesi fa l’allarme in merito al pericolo di un’imminente sospensione del trattato di Schengen da parte dell’Austria, con conseguente ripristino dei controlli di frontiera anche a Prato Drava. 
Con veemenza Ausserhofer invita i sindaci pusteresi ora a reagire, incolpandoli di aver perso tempo. 

“Ancora una volta la gente viene ingannata e messa davanti al fatto compiuto” accusa il consigliere comunale dei Freiheitlchen, denunciando il ‘pericolo’ che prossimamente altri profughi possano essere ospitati nelle caserme dismesse, nonostante “le precedenti promesse del Landeshauptmann che non ci sarebbero stati hotspot in Alto Adige”. 

L’invettiva di Ausserhofer contro i profughi prosegue quindi ipotizzando che i rifugiati non potranno che diventare stanziali. 

“Dopo i loro inevitabili ricongiungimenti familiari dovremo tenerci questi stranieri non integrabili nelle valli? Vogliamo promuovere l’insorgenza di una società parallela?”

L’esponente dei Freiheitlichen invita quindi la giunta provinciale a guardare in faccia la realtà, ma senza seguire l’esempio della cancelliera tedesca con il suo “Wir schaffen das”. 

I Freiheitlichen quindi chiedono ai sindaci pusteresi ed ai responsabili politici di valle di fare pressione sul governo provinciale affinché tutti i rifugiati presenti nei pressi del confine con il Tirolo orientale “vengano portati nel sud Italia entro 24 ore presso uno degli hotspot previsti”. Dopo aver sollecitato la deportazione, Bernt Ausserhofer conclude sarcasticamente affermando che “tutto ciò sarà senz’altro possibile visto che questo è il paese della migliore autonomia del mondo a causa del patto tra SVP e PD e quelli che la SVP ha sempre definito i buoni rapporti con il governo Renzi”.