Critelli: “La situazione è sotto controllo”
Sabato pomeriggio (21 marzo) sono arrivati a Bolzano 40 profughi, quasi totalmente eritrei (39), che hanno trovato accoglienza nella struttura di via Macello. Una situazione creatasi improvvisamente, come ci conferma Luca Critelli, direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali della Provincia di Bolzano. L'abbiamo intervistato per confermare (o smentire) le notizie pubblicate dalla stampa locale, che hanno parlato di una situazione a “rischio collasso”.
Salto.bz: Dott. Critelli, siete stati colti alla sprovvista da questi arrivi?
Luca Critelli: diciamo che la comunicazione degli arrivi ci è arrivata il giorno prima, direttamente dal Commissariato del Governo, quindi il tempo per prepararci era obiettivamente poco.
Com'è stato determinato il contingente numerico di queste persone?
Ogni provincia italiana è stata incaricata dal Governo di accogliere quaranta persone. Si tratta di un programma di distribuzione già adottato in passato per casi come questi. Ognuno è tenuto insomma a fare la sua parte.
Ci sono stati problemi?
Ci sono stati i problemi che si hanno quando si tratta di gestire situazioni come queste, ma con l'aiuto della Protezione civile e del Comune di Bolzano tutto è poi andato per il verso giusto. Ci tengo anche a minimizzare quanto accaduto in relazione con le tensioni prodotte da altri gruppi di persone, in prevalenza afghani, ancora in lista di attesa. Posso affermare che adesso la situazione è tornata pienamente sotto controllo. E anche le proteste di alcuni gruppi politici non hanno influito sul buon esito delle operazioni di accoglienza.
Che cosa prevede il programma di accoglienza?
Innanzitutto stiamo procedendo a delle verifiche di tipo sanitario, per scongiurare il pericolo di possibili epidemie. Contestualmente la Questura sta svolgendo i controlli di sua competenza.
E quando i controlli saranno terminati?
A quel punto potrà cominciare la procedura per il conferimento dell'eventuale status di rifugiati. I tempi previsti vanno dai quattro ai sei mesi.
Dopo di che?
Dopo di che bisogna vedere quanti effettivamente richiederanno di usufruire di questo status e decideranno così di rimanere. Non è escluso che alcuni di loro vogliano già lasciare l'Italia appena possibile, magari per ricongiungersi ai nuclei familiari che attualmente soggiornano all'estero.
E per quelli che vorranno rimanere?
A quel punto scatterà il piano di accoglienza previsto. Con un limite temporale di 18 mesi, ai rifugiati è consentito di permanere nel nostro territorio usufruendo di servizi che ne favoriscano l'inserimento, come ad esempio la frequentazione di corsi di lingua o professionali per risolvere il problema del lavoro e, contestualmente, dell'alloggio.
Chi coprirà i costi relativi?
Per gli eritrei appena arrivati abbiamo la disponibilità dei fondi messi a disposizione dal Commissariato del Governo.
Attualmente quanti rifugiati sono presenti in Alto Adige?
Abbiamo circa 130 persone, distribuite nei centri di accoglienza di Bolzano e Merano.