Petrolio in mare
Da alcuni giorni un oleodotto della IPLOM, raffineria ligure, butta petrolio, fermato temporaneamente da alcune dighe di contenimento sul fiume Polcevera. Oggi a causa delle piogge le dighe hanno ceduto e il petrolio ha raggiunto il Mare. Davanti a Savona una macchia di 17 km si sta dirigendo verso la Francia. Mentre la capitaneria si sta facendo in quattro per salvare il salvabile il ministro Del Rio tranquillizza e il governatore rassicura: "spiagge salve" nonostante su alcune spiagge il catrame sia già arrivato. A una settimana dal referendum che avrebbe dovuto dare l'impulso ad una svolta che allontanasse il paese dal petrolio ecco che la raffazzonata industria italiana del petrolio ci manda il conto. L'intero governo Renzi che a ballato per il risultato referendario dovrebbe ora succhiare tutto con la cannuccia. IL TEMPO DEL PETROLIO É SCADUTO. Il menefreghismo degli italiani mette l'intero paese in ritardo sulla conversione verso le energie rinovabili e la cecità della politica asservita alla finanza e al profitto immediato ci porteranno all'età della pietra. Mentre ci si prepara alla ratifica degli accordi di Parigi che dovrebbero segnare la svolta verso una società carbon free gli italiani giocano col petrolio e lo disperdono in mare. Amen peccato per i pesci ma la stagione turistica è salva. Intanto la raffineria chiude e in 260 perdono il lavoro, saranno riconvertiti ... in disoccupati!