Politik | Editoria

"A noi non piacciono i monopoli"

Presentato il progetto di un "nuovo quotidiano trentino per i trentini" anti-Athesia in edicola dal primo novembre. "Occorre operare in un contesto democratico".
Manzana nuovo quotidiano trentino
Foto: Salto.bz Fabio Gobbato

Italo Monfredini, numero 2 della cooperazione trentina, nell’affollata presentazione di “un nuovo quotidiano trentino per i trentini", è stato parecchio esplicito: “C’è una condizione necessaria – ha detto -  per fare impresa, che è quella di operare in un contesto che sia democratico. A noi non piacciono i monopoli. Vediamo se con questa operazione che tutti noi giudichiamo necessaria riusciamo a generare un’alternativa per la comunità trentina”. Sbam. Un gancio al mento dal peso specifico non indifferente. A Bolzano sembrerà strano ma nella conferenza stampa al Grand Hotel di Trento è stata perfino pronunciata un paio di volte la parola pluralismo, un termine che in Alto Adige, mettendo sul tavolo il ricatto occupazionale, è stato cancellato con il bianchetto da tutti i vocabolari delle librerie Athesia, dai mezzi di comunicazione, oltre che dalla "memoria interna" di buona parte della politica, dell’economia. Sparito. Fausto Manzana, presidente di Confindustria e regista dell’operazione, ha messo tutto il suo carisma per far capire ai presenti "l’estrema serietà della operazione". Insomma, grazie ad una buona dose di casualità il titolo del primo pezzo uscito a gennaio su Salto.bz “L’economia trentina sfida Athesia”, che in Alto Adige aveva fatto sorridere e alzare gli occhi al cielo a qualcuno (e probabilmente anche a Trento), si è rivelato azzeccato. L’aria che si respirava nella sala era proprio questa. Di sfida.

Il giornale sarà moderato, né filogovernativo né antigovernativo

Come scritto anche la settimana scorsa, quello illustrato oggi è un progetto no profit, che vede in prima linea una Fondazione, Synthesis, i cui soci fondatori sono le principali organizzazioni imprenditoriali del Trentino: Confindustria Trento, Federazione Trentina della Cooperazione (promotori), Associazione Artigiani, Associazione Albergatori, ANCE Trento (manca il mondo del commercio, guidato con il pugno di ferro dall’omologo di Michl Ebner, Giovanni Bort, che siede pure nel cda della società che pubblica l’Adige). La società editoriale Synthesis sarà una srl di proprietà al 100% della Fondazione. Il giornale andrà in edicola il primo novembre, “giorno dei Santi, non dei morti”, ha ironizzato Manzana. I giornalisti assunti saranno 22 (più il direttore, Simone Casalini) e non uscirà il lunedì. Nonostante vari tentativi nessuno è riuscito ad estorcere a Manzana il nome del quotidiano. Il leader di Confindustria si è avvalso della facoltà di non rispondere anche alla domanda su dove il giornale verrà stampato.

Manzana ha detto che il giornale sarà moderato, né filogovernativo né antigovernativo, ma dalla critica alla realtà trentina che è uscita dalle sue parole, non sembra che il gruppo di imprenditori sostenga con grande trasporto il fugattismo. Nel lungo termine l’operazione culturale “per dare una voce alla nostra comunità” vuole essere “prodromica alla costituzione di una classe dirigente” perché “la classe dirigente in Trentino langue”. Manzana ha parlato di necessità di “riposizionare correttamente il turismo trentino”, e non si riesce a spiegare come nel settore “il Trentino abbia un tasso di produttività del 60% rispetto all’Alto Adige”. Una giornalista ha fatto giustamente notare che questa e altre frasi (tipo “vogliamo un Trentino più inclusivo per chi arriva nel territorio” o “il nostro ambiente va messo al centro”) avevano più il sapore di un programma politico che non di un piano editoriale. Manzana si è schermito, riconoscendo però che quello a cui stanno lavorando è un progetto molto “politico” ma che "non sarà mai partitico".

E poi, ricostruendo un po’ disordinatamente, tra gli intenti vi è quello di "approfondire quello che succede nelle valli, far crescere la comunità attraverso il dibattito e il confronto delle idee, fare giornalismo in modo serio dando più spazio alla smentita che non alla notizia".  

 

(Piccolo inciso legato ad una sensazione personale avuta durante la conferenza stampa. I protagonisti parlavano da circa un’ora e c'era la sensazione che mancasse qualcosa, un’idea, un concetto, ma non sapevo dire cosa. Poi ho tirato un sospiro di sollievo quando la risposta è arrivata da Manzana stesso: “vi siete accorti che non abbiamo parlato di autonomia?”. Sbam. Questa a volta a me: ecco, cos’era, non ero mai stato ad una conferenza stampa in Trentino senza che ogni due secondi si parlasse di autonomia. Manzana, però, ne ha parlato in modo un po' spiazzante. Fine dell'inciso).

Siamo sicuri che stiamo meritando l’autonomia? Non è una cosa che ormai diamo per scontata, così come davamo per scontata la pace in Europa fino a qualche mese fa?

“Siamo sicuri che stiamo meritando l’autonomia? Non è una cosa che ormai diamo per scontata, così come davamo per scontata la pace in Europa fino a qualche mese fa? Siamo sicuri che la stiamo meritando, l’autonomia? Per meritarla dobbiamo essere sfidanti rispetto al governo centrale e non omologarci … . Noi ci immaginiamo un giornale, capace di dare spazio alle diverse anime della società, dar voce alle valli, ascoltando la città. Vogliamo un giornale che sia una palestra di dibattito, di qualità. Le nostre ambizioni non sono piccole. Non possiamo avere perdite milionarie, ma siamo convinti di riuscire a trovare un equilibrio. E’ un progetto a lungo termine, dopo un anno vedremo come starà andando e se dopo 4-5 anni dovesse  servire smettere di stamparlo per questione di costi, vedremo, ma siamo convinti che il progetto possa reggersi bene e andare avanti”.  Monfredini l’ha correttamente definita "un operazione ad alto rischio, ma non un azzardo".

Auguri di buon lavoro sono stati formulati al nuovo giornale quotidiano dal segretario regionale del sindacato giornalisti Rocco Cerone a nome anche del segretario generale della FNSI Raffaele Lorusso e della presidente di Assostampa Trento Patrizia Belli. “Nonostante la crisi che sta attanagliando il mondo dell‘editoria - ha sottolineato Cerone -  c‘è fame e sete di informazione di prossimità, certificata e di qualità”. Auspicata infine l‘assunzione di parte dei cento colleghi precari censiti in provincia di Trento nella nuova iniziativa editoriale, tra cui anche i cassaintegrati del Trentino, ha concluso Cerone.