Politik | Conti pubblici

Bolzano: bilancio in bilico

Alla fine è passata la delibera sull’IMI. Il tutto è appeso però ad un’interpretazione della provincia. Scontro durissimo in maggioranza.

Il consiglio comunale alla fine ce l’ha fatta ed ha approvato la discussa delibera dedicata alle aliquote IMI.
Si tratta di un provvedimento che dovrebbe portare nelle casse del comune di Bolzano 44milioni di euro attraverso un assestamento di bilancio. 
Alla fine la maggioranza ha votato compatta, ma il percorso per arrivare all’accordo è stato lungo e difficile. Il voto è giunto dopo una lunga discussione che, in aula, ha visto paradossalmente la partecipazione della sola maggioranza. Le opposizioni infatti si sono tenute alla larga stigmatizzando con sarcasmo le grande ‘fatica’ del sindaco Luigi Spagnolli e della sua eterogenea coalizione. Che tra l’altro da qualche tempo comprende anche l'appoggio esterno di Claudio Degasperi, emulo di Elena Artioli in provincia. 

Cruciale per l’accordo è stata la garanzia arrivata da Arno Kompatscher di un parere legale da parte della provincia favorevole al ritocco delle aliquote. Una garanzia rimasta però solo sulla carta, tra lo scherno delle opposizioni, perché in realtà la provincia potrà dare il definitivo via libera in questo senso solo tra qualche settimana. E cioè fuori tempo massimo per un successivo tentativo da parte del comune di Bolzano di salvare il suo bilancio in extremis. 

Alla fine sono state confermate le proposte della giunta comunale. Aliquota innalzata all’1,56% per gli alloggi sfitti, mantenimento della differenza tra alloggi con affitti concordati (0,9%) e liberi (1%). Molto discusso è stato l’emendamento, imposto dalla Svp, che prevede l’esenzione per i soli appartamenti che si trovano in edifici storici. Il braccio di ferro, che ha visto contrapposti anche sindaco e vicesindaco, alla fine ha visto vittoriosa l’Svp a scapito del prelievo di circa 2 milioni dal fondo di riserva. E quindi provocando a catena un nuovo problema in merito a tagli nel settore dei servizi sociali. 

Alla fine, come spesso accade, il punto di vista delle opposizioni, che ieri per protesta hanno abbandonato l’aula del consiglio comunale, è stato espresso con parole pungenti da Maria Teresa Tomada di Fratelli d’Italia. 

“Non è possibile non sapere il 23 settembre chi deve pagare cosa e con quale aliquota. Dopo il voto del consiglio provinciale che ha cambiato in corsa le regole (guarda caso oggi entra in vigore la legge) non è possibile votare delibere di dubbia legittimità. Come sempre Bolzano e i suoi rappresentanti provinciali contano zero, eppure si continua pervicacemente a restare nel consorzio dei comuni e ad accettare tagli tagli su tagli al bilancio della città capoluogo, senza nemmeo far finta di arrabbiarsi.”

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guido margheri Mi., 24.09.2014 - 16:02

Per la precisione. L'emendamento SVP è stato ridotto ai soli alloggi tutelati dalle belle arti di tipo A2,A3,A4,A5,A6 escludendo. cioè, oltre ai negozi, anche le ville e gli alloggi di lusso dallo sconto del 50% (la Legge provinciale, invece, estendeva indiscriminatamente l'agevolazione a tutti). Molti e il sosttoscritto volevano una ulteriore limitazione alle sole seconde case, ma i tecnici hanno dichiarato che era impossibile distinguere ulteriormente. Questo riguarda, comunque, circa 3.000 alloggi mentre l'aliquota agevolata per gli alloggi a canone concordato che, invece, la SVP non voleva ( e che è oggetto del confronto con la Provincia) riguarda oltre 10.000 alloggi. Quindi, insieme, alla fissazione dell'aliquota massima possibile per gli alloggi sfitti (circa 2.000 secondo l'Assessora Pasquali) e, nonostante, l'emendamento SVP e i paletti fissati dalla Provincia, si è comunque, riusciti a ottenere alcuni risultati positivi. Alla data di ieri sera e fino alla pubblicazione della legge sul Bollettino Ufficiale la legge non era ancora promulgata formalmente. Da qui la possibilità e la necessità di approvare in fretta la delibera legittimamente al fine di utilizzare gli spazi di trattativa con la Provincia riaperti dagli impegni del Presidente Kompatscher. Per il resto il compromesso lascia aperto il confronto sul Bilancio e sui rapporti istituzionali e finanziari con la Provincia. Noi insisteremo per continuare a salvaguardare i servizi e per uscire dal Consorzio dei Comuni aprendo la starda ad una rappresentanza del Capoluogo adeguata anche e soprattutto dal punto di vista finanziario. In conclusione, comunque, a fronte di Governi "buoni" che distribuiscono 80 euro e ne prendono il doppio a discapito della sanità e dei Comuni, di Giunte provinciali "buone" che esentano quasi tutte le prime case (cambiando le regole in corso d'opera almeno tre volte) e costringono i Comuni "cattivi" a far quadrare i conti tassando le seconde case, il Comune di Bolzano ha dovuto operare in stato di necessità ed è su questo che occorre riflettere e ripartire.

Mi., 24.09.2014 - 16:02 Permalink