Soglia no, ma premio sì
Il tema è tecnico e, quindi, con ogni probabilità non susciterà l’interesse di molti lettori così come sta accadendo con altre questioni sul piatto.
Ma la proposta del coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà Guido Margheri ha il pregio di essere completa e articolata, a fronte delle sole 'suggestioni' che sono fino ad oggi circolate.
Si tratta di una base di discussione? Staremo a vedere.
Per prima cosa Margheri sceglie di opporsi alla soglia di sbarramento paventata da diversi esponenti politici di diverso orientamento per consentire di arginare la parcellizzazione politica nel consiglio comunale a Bolzano.
L’esponente di Sel si dice contrario senza mezzi termini alla proposta, a prescindere dalla percentuale minima di voti richiesta ad ogni formazione politica per poter entrare in consiglio comunale.
“Non si tratta di una vera riforma per rispondere alla grave crisi politica ed istituzionale ma della salvaguardia per decreto della centralità di alcuni partiti”
Margheri argomenta ulteriormente: “si tratta di un provvedimento inutile nella sostanza, di dubbia legittimità, che al massimo ridurrà formalmente il numero delle liste ma non la frammentazione politica”, richiamando addirittura ulteriori e nuovi ‘pericoli’: “la soglia favorirebbe invece il trasformismo, promuovendo la formazione di liste molto ampie ed eterogenee dove il confronto avverrebbe sempre di più in base ai pacchetti di preferenze personali condizionati in molti casi da gruppi di interesse ‘esterni’”.
Il rifiuto della ‘soglia’ da parte di Margheri è basato sulla paura di non poter più rappresentare adeguatamente un’area politica?
Niente di tutto questo: con l’introduzione di una soglia ragionevole (e cioè max del 4%) secondo Margheri per la sinistra ecosociale cambierebbe poco, con lista unitaria o al massimo due i risultati sarebbero analoghi. E questo secondo il coordinatore di Sel varrebbe per la gran parte degli schieramenti politici.
Margheri si spende anche nel tentativo di confutare l’idea che la scarsa governabilità dipenda di fatto dalla frammentazione delle forze politiche rappresentate in consiglio comunale. Per il politico di Sel “molte delle cose positive fatte dal Comune in questi ultimi anni hanno visto protagonisti proprio i consiglieri dei gruppi minori”, mentre Margheri non manca di mettere il dito nella piaga fornendo la sua interpretazione sugli ultimi passi che hanno portato alla chiusura anticipata della legislatura.
“Spagnolli non si è dimesso perché c’erano troppi partiti ma perché ‘la maggioranza della sua maggioranza’ non ne voleva sapere del programma concordato con la sinistra ecosociale. Le divisioni fondamentali hanno riguardato innanzitutto i partiti maggiori e cioè PD e SVP.”
Quindi?
Margheri dà un giudizio sostanzialmente positivo della legge (“l’attuale sistema elettorale aveva garantito benissimo la governabilità negli ultimi 20 anni”), aggiungendo anche una considerazione in merito ai motivi che hanno portato recentemente al forte aumento dell’astensionismo da parte degli elettori.
“La crescita dell’astensione è legata al senso di inutilità con cui gli elettori valutano il voto, il ruolo degli eletti e le istituzioni per cui dovrebbero votare”
Dopo aver detto di considerare una falsa soluzione la diminuzione del numero dei consiglieri a Bolzano (“abbiamo visto com’è andata”), Margheri avanza dunque una proposta di modifica della legge elettorale divisa in tre punti.
1) Come primo step Margheri propone di rivedere la Legge Provinciale Urbanistica rimuovendo definitivamente gli effetti dell’articolo 55 quinquies. Inoltre nell’ottica della ripartizione dei fondi per gli enti locali per l’esponente di Sel “è necessario garantire al capoluogo autonomi canali istituzionali per il confronto con la Provincia in grado di superare la vera e propria camicia di forza dell’attuale Consorzio dei Comuni”.
2) Margheri propone quindi di modificare il funzionamento della ‘macchina decisionale’, inserendo “vincoli finalizzati a rendere obbligatorie norme regolamentari per i consigli comunali con lo scopo ridurre i tempi delle discussioni e delle decisioni limitando a Bilancio e Piani fondamentali i dibattiti più ampi”. L’esponente di Sel non manca di segnalare che “vanno anche al contempo salvaguardate le funzioni di proposta , vigilanza e controllo dei consiglieri rispetto alla giunta e il ruolo delle commissioni consiliari”.
3) Come terzo punto Margheri propone infine la sua proposta concreta per migliorare il sistema di elezione di consiglio comunale e sindaco, nella prospettiva del governo della città.
Si tratta in sostanza di un correttivo, che lascia invariata l’architettura generale della legge evitando di introdurre ‘soglie’ ed invece proponendo un ‘premio di maggioranza’.
Ecco nel dettaglio la proposta di Margheri.
“Se la coalizione del sindaco eletto al ballottaggio non raggiunge la maggioranza assoluta ma ottiene comunque il 40% dei voti si aggiudica un numero di seggi aggiuntivo fino al raggiungimento della maggioranza in consiglio. La rappresentanza degli altri diminuisce ma solo in percentuale (le altre formazioni politiche diminuiscono in percentuale ma viene salvaguardata la loro presenza).
Per favorire ulteriormente l’aggregazione, il premio di maggioranza può essere ottenuto anche dal candidato sindaco al ballottaggio che riesca tra il primo e il secondo turno a coalizzarsi con altre coalizioni (anche in questo caso va superato il 40%)."
Sull’altare della governabilità verrebbe dunque sacrificata la ’sacra missione’ della riduzione del numero dei consiglieri che, lo ricordiamo, a Bolzano sono recentemente scesi a 45 dall’originale numero di 50.
C’è poi da risolvere la questione della necessita di salvaguardare la rappresentanza linguistica, importante scoglio veicolato dallo statuto di autonomia. Consapevole di ciò anche in merito Margheri articola una sua proposta in merito.
“I consiglieri aggiuntivi sarebbero assegnati alle liste della coalizione del Sindaco vincente al ballottaggio in base al sistema di ripartizione attualmente per i resti, ma, appunto, non inciderebbero sul calcolo della proporzionale linguistica relativo agli adempimenti statutari.”
Margheri propone inoltre che nel caso di incremento del numero di consiglieri dovuto al premio di maggioranza vengano ridotti proporzionalmente indennità di sindaco e giunta per fare in modo di non incrementare in nessun modo i costi di giunta e consiglio.
E l’esponente di Sel propone anche l’introduzione di un premio di maggioranza ‘di consolazione’.
“Nel caso in cui la coalizione del Sindaco vincente al ballottaggio non avesse raggiunto almeno il il 40% dei voti nemmeno con gli apparentamenti successivi, otterrebbe, comunque, un premio di governabilità pari a 5 seggi, sempre aggiuntivi, al fine di rendere più facile la formazione di una maggioranza.”
Fin qui la proposta di Margheri che, in conclusione, ribadisce le sue motivazioni.
“Alla base della mia proposta vi è il principio che sia da preferire un sistema in grado sì di garantire l'elezione diretta del Sindaco e la governabilità della Città, ma senza sacrificare il pluralismo e la rappresentatività democratica del Consiglio Comunale (anche ai sensi delle norme dello Statuto).”
Dulcis in fundo Margheri manifesta “molti dubbi sulle le ricadute che l’introduzione di una soglia potrebbe rappresentare in termini di rappresentanza dei gruppi linguistici nel resto del territorio provinciale”.
Una proposta troppo
Una proposta troppo complicata per poter essere applicata concretamente, di proposte ne ho lette molte, quelle prospettate dal senatore Palermo sono interessanti, ma alla moltitudine modifiche alla legge elettorale avanzate dai politici eletti ne aggiungerei un’altra quella avanzata da Michele Ainis sul Corriere del 18 giugno. In pratica visto il sempre più alto numero dell’astensionismo elettorale che esprimono un sentimento di indifferenza, d’avversione si potrebbero assegnare i seggi in rapporto ad un certo numero di voti validi così come succedeva in Austria fino al 1970 ed in Italia fino al 1963. In questo modo in caso di una scarsa partecipazione alle urne il numero dei seggi assegnati si dovrebbe ridurre.
Vedi. http://www.corriere.it/politica/15_giugno_18/troppi-silenzi-sull-astens…
Ma tornando a più facili lidi, la proposta che fino ad ora mi sembra più condivisibile è quella di ripartire i seggi in modo diverso, in pratica i seggi da assegnare con i resti andrebbero attribuiti a quelle liste che hanno avuto almeno un seggio con il quoziente pieno. Pure la proposta di parificare il numero massimo dei consiglieri nei comuni sopra i centomila abitanti a quelli presenti nel consiglio provinciale mi sembra condivisibile. Sarebbero entrambi modi di introdurre una soglia di sbarramento, che reputo necessaria visto l’impasse nella città di Bolzano.
Pluralismus durch 1 Mann
Pluralismus durch 1 Mann-Parteien? Fünf bis sieben Gruppierungen sollten genug Pluralismus garantieren; wieviel waren es zuletzt in Bozen? Es gibt überall einen guten Mittelweg zwischen Parteidiktatur (China), Augenauswisch-Dualismus (USA) und Situationen wie zuletzt in Bozen mit gefühlt fast sovielen Parteien wie Meinungen. Ich bin stuff von den ganzen Besserwissern die nur mit ihrer eigenen Gruppierung können und wollen und dieser Einstellung Regierbarkeit (Kompromisse!) und politische Glaubwürdigkeit opfern.