Prove di disgelo
Erika Stefani, ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, cerca di allentare la tensione con la provincia di Bolzano.
Il caso è scoppiato dopo l’impugnazione da parte del Consiglio dei ministri, con atto firmato dal sottosegretario leghista Giorgetti, di due parti della legge provinciale omnibus riguardo la sanità, perché a rischio di incostituzionalità. Dopo il botta e risposta dei giorni scorsi, interviene ora la ministra della Lega che fa sapere di aver convocato un tavolo con il ministero della Salute, la funzione pubblica e il presidente della provincia Arno Kompatscher “per confrontarci su questo tema complesso. La richiesta della formazione di base specialistica e continua direttamente negli ospedali è tema che appartiene al dibattito nazionale e molte regioni l’hanno prospettata come soluzione. Siamo autonomisti e la garanzia e la tutela delle specialità sancite dalla Costituzione sono un cardine del nostro agire. Prova ne è il nostro lavoro sul regionalismo differenziato che portiamo avanti con tenacia”. Arriva anche l'apertura dell’Obmann della Svp Philipp Achammer: “Dopo aver consultato il nostro partner locale ci sarà ora una discussione chiarificatrice a livello romano, la coalizione Svp-Lega ha una linea comune per quanto riguarda l'autonomia”. Una linea comune calibrata è anche quella che l’assessore del Carroccio Giuliano Vettorato, nel ruolo di mediatore, auspica di ottenere fra il partito nazionale e la sezione provinciale che governa con la Volkspartei.
Dal Pd intanto si affilano le armi: “Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale sull’indennità di funzione è arrivato un altro segnale di incapacità legislativa con la bruciante bocciatura della legge provinciale omnibus la quale avrebbe dovuto stabilizzare i primari e disporre in merito all’assegnazione dei medici in attesa di specializzazione”, riassume il consigliere provinciale dem Sandro Repetto che si aspetta chiarimenti dalla giunta provinciale al fine di fugare le incertezze che investono l’Azienda sanitaria causando la fuga dei medici. “L’impugnazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, che prevede il rinvio alla Corte Costituzionale - prosegue Repetto - assesta un altro pesante colpo politico a chi ha dichiarato necessaria l’alleanza con la Lega per mantenere una filiera politica del governo provinciale con il governo nazionale. Non solo però. Oltre a questo, è anche un duro segnale nei confronti della sanità altoatesina, che non riesce a trovare quella stabilità senza la quale ogni ipotesi di rilancio verso l’eccellenza resterà lettera morta”. Nel frattempo non molla nemmeno il Movimento 5 stelle che, in una conferenza stampa annunciata per domani (26 giugno), intende rispondere al governatore Kompatscher che ha tacciato il M5s di eccessivo centralismo e i ministri pentastellati di “inimicizia nei confronti della nostra Autonomia”.