Politik | Autonomia integrale

Il sorriso degli italiani

L’Obmann dell’Svp alla ricerca di un consenso italiano.

In occasione di una visita all’Università della Alpi Upad, Richard Theiner ha affermato: “La mia autonomia integrale ha un senso soltanto se ci stanno dentro anche gli italiani”. La parola “integrale” non lascia spazio a dubbi. Integrale è il contrario di parziale, allude a una totalità che deve essere lasciata sussistere per quel che è, senza suddividerla in componenti isolati. Se però, almeno a livello concettuale, la cosa risulta chiarissima, molto più difficile immaginarsi una concretizzazione politica. Theiner ricorda spesso di aver attivato una “operazione ascolto nei quartieri di Bolzano per far capire a tutti la necessità del dialogo”. Pur non sottovalutando l’importanza del dialogo, è piuttosto sulla sua forma – e specialmente sugli effetti sperati – che varrebbe la pena riflettere. Solo se il dialogo presuppone che i dialoganti (tutti i dialoganti) siano disposti a cambiare le posizioni di partenza, allora si tratterebbe di un dialogo proficuo. In caso contrario il dialogo assume la fisionomia di un mero confronto tra punti di vista inconciliabili.  Il timore è che per dialogo Theiner intenda questo: gli italiani accettino l’autonomia integrale e rispettino il ruolo che la Svp continuerà a svolgere anche in una configurazione istituzionale mutata, vale a dire quello di rappresentare e accogliere tra le proprie fila esclusivamente sudtirolesi di lingua tedesca e ladina. Si tratterebbe dunque di una svolta puramente nominale, e il “sorriso degli italiani” – per usare l’espressione di Theiner – non tarderebbe a smorzarsi immancabilmente nel solito mugugno.  

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Martin Geier Mi., 27.03.2013 - 20:26

La società come il partito di maggioranza lentamente stanno cambiando; secondo me ci sono se gli si vuole chiamarli cosi due filoni di pensiero; uno e' prettamente tattico, l'altro invece e' un cambiamento nel partito che in buona parte rispecchia bene il cambiamento nella società altoatesina o sudtirolese. Quello tattico e' che ormai L'SVP ha capito che non serve a seguire le orme della fin adesso tanto temuta opposizione tedesca. Non porterebbe quasi nessun voto in più e aumenterebbe solo l'importanza dei loro temi; temi dove ormai e' conosciuto e riconosciuto il loro copyright; in parole povere; non si potrà mai essere più selbstbestimmt della signora Eva Klotz come non si potrà mai essere più' freistaatlich dei Freiheitlichen; un partito che governa e deve governare con la sua Realpolitik potrà' mai inseguire questi sogni; una corsa persa in partenza. Rispetto al passato(seguo politica altoatesina dagli anni 80) l'SVP fa molto meno politica prettamente etnica che in passato. La lunga fase pragmatica di Durnwalder e la dissoluzione di tanti partiti italiani ha fatto si che sempre più'Italiani votano SVP; anche se il Parteistatut esclude una presenza italiana nelle file del partito questi voti fanno si che la bussola sta lentamente cambiando; ormai il partito sta' virando da partito prettamente etnico ad uno più territoriale stile CSU bavarese. L'Obmann Theiner con il patto SVP-PD e con la candidatura di Palermo ha dato una sterzata ulteriore; full risk anche per le notevoli resistenze e riserve dall'interno del partito; pero' alla fine coronata dal successo.
La società e' cambiata; chi come i Freiheitlichen ha fatto in Oltradige e Bassa Atesina una campagna palesemente etnica ha perso; Palermo e' stato votatissimo anche nei paesi più tedeschi della bassa. La destra italiana e' praticamene sparita e si trova sempre più al margine della società altoatesina. E'un Sudtirolo diverso; io penso migliore che sta nascendo. Non e' solo tattica; in Via Brennero hanno capito prima degli altri.
Ci saranno anche in futuro riserve, tatticismi, questione etniche ecc.; pero la via maestra sara secondo me quella.

PS:
Mamma che fatica scrivere in italiano; sto consumando minimo il doppio delle calorie che quando scrivo in madrelingua. Speriamo che tutte le ciambelle vengano col buco. ;)

Mi., 27.03.2013 - 20:26 Permalink