Nuova linea 18… con sponsor?
A leggere la notizia della partenza della nuova linea 18 di Sasa apparirebbe nient’altro che la concretizzazione di quanto annunciato alla recente conferenza stampa agostana. Si partirà con bus tradizionali per poi passare a quelli elettrici annunciati ancora ad ottobre 2016 dove si parlava solo di “bus elettrici per collegamento con il parco tecnologico“. La gara è stata poi bandita nello scorso mese di agosto e chiusasi il 19 settembre. Ho già un'idea di chi vincerà, non fosse altro per aver fissato il punteggio qualità per il 70% rispetto ai punti prezzo (30%).
Su cosa penso dei bus elettrici “provincial-sasotti” di pura facciata “green”, l’ho già scritto un po’ di tempo fa. Sugli orari di questa nuova linea già altri hanno espresso perplessità che reputo condivisibili.
Quello che ora appare invece davvero curioso è la denominazione della linea: “Stazione – NOI – S*****”.
Che si utilizzi il nome commerciale di una certo non sconosciuta ditta di abbigliamento per la definizione del capolinea appare davvero singolare o quantomeno curioso.
Fosse un servizio privato, nulla da obiettare, ma qui si tratta di un servizio pubblico effettuato da una società privata al 100% in mano pubblica. Almeno pensarci sopra un attimo sarebbe stato opportuno poiché, in assenza (posso solo ipotizzarlo) di un contratto pubblicitario, si “istituzionalizza” un marchio commerciale quando l’odonomastica cittadina prevede lì un paio di vie che potevano essere tranquillamente usate per definire il capolinea: Via Waltraud Gebert-Deeg o la vicina Via Piero Agostini.
Ci manca solo che la marca in questione si legga sul display anteriore e laterale dei bus impiegati sulla linea 18. Sarebbe davvero il colmo.
Posso immaginare che questa punzecchiatura faccia sorridere. Ben altri, infatti, sono i problemi “sasotti”. Fare, però, della pubblicità gratuita mi pare una caduta di stile dell’azienda di trasporti cittadina.
La "nota" impresa commerciale
La "nota" impresa commerciale è un punto certo di riferiemnto anche per la localizzazione della fine corsa/capolinea, molto più che la denominazione della relativa strada, ignota ai più siano essi bolzani che no.
Anche per i turisti che voglino recarsi presso la "nota" impresa l'indicazione è sicuramente molto più funzionale.
Ecco, invece che continuare ad alimentare il morbo del retropensiero godiamoci questo nuovo e funzionale servizio pubblico
Nessun "morbo del
Nessun "morbo del retropensiero", semplicemente una domanda sul perché di una scelta a cui ovviamente nessuno ha inteso rispondere. Forse semplicemente perché è stata fatta così senza nemmeno pensarci sopra e non mi meraviglierebbe per nulla.