Gesellschaft | Patto generazionale

La firma c'è, ma i sindacati reclamano un maggiore coinvolgimento

Più laboriosa del previsto la firma del “patto generazionale”. Critici i sindacati riguardo la mancanza di un preciso regolamento attuativo.

Ieri pomeriggio (26 novembre) l'attesa firma relativa all'attuazione del patto generazionale è avvenuta non senza essere accompagnata dai dubbi dei sindacati presenti all'incontro (in particolare Agostino Accarrino - Fp-Cgil - e Massimo Ribetto - Nursing up, quest'ultimo infatti non ha ancora accordato la sua firma). Nelle intenzioni dei propositori – in primis l'assessore al lavoro Roberto Bizzo e Anton Gaiser, responsabile dell'agenzia provinciale per la contrattazione collettiva – con tale patto si renderebbe possibile un più facile inserimento dei giovani nel mondo lavorativo, consentendo contemporaneamente ai più anziani (ultrasessantenni o personale comunque vicino - tre anni - all'età pensionistica) di ridurre il proprio orario di lavoro – e dunque lo stipendio – senza però veder toccati i contributi pensionistici sulla retribuzione piena. I dubbi manifestati dai sindacati hanno riguardato l'applicazione del patto generazionale in mancanza di un preciso regolamento attuativo (non a caso Engelbert Schaller, direttore del personale della Provincia, aveva parlato, a proposito della formulazione, di “ampi spazi di manovra”). La mediazione si è rivelata dunque più laboriosa del previsto, culminando con l'estensione di una nota che promette di coinvolgere anche i sindacati nell'applicazione del patto.