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Pronto soccorso, record di accessi

In Alto Adige il dato più alto in Italia. Schael e il bilancio dell'Azienda sanitaria. Mancano medici e infermieri. "Prestazioni diagnostiche, numeri impressionanti".
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Foto: Pixabay

Carenza di personale specializzato sia nel settore medico che infermieristico – a cui si è fatto fronte anche tramite la “posticipazione” dell’obbligo del bilinguismo nelle assunzioni a tempo determinato –, la difficoltà a reperire un numero sufficiente di medici di base per l’assistenza sul territorio, che fronteggia l’invecchiamento, le patologie oncologiche e “stili di vita non sempre sani”. Il pronto soccorso con il record italiano in termini di accesso ai servizi di emergenza (quasi 500 all'anno ogni 1000 abitanti). Sono alcune criticità per il sistema di cure altoatesino che elenca Thomas Schael, direttore generale dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, commentando il bilancio 2017 appena approvato. Il manager parla “un risultato economico positivo di 12,7 milioni di euro, che fungerà da solida base per gli sviluppi dei prossimi anni” riguardo ai conti chiusi con 1,168 milioni di euro relativi a fondi per la gestione corrente e circa 49 milioni di euro per investimenti. I costi per il personale sono cresciuti di circa 20 milioni di euro, “considerando anche che l’Azienda sanitaria, con circa 10.000 dipendenti, è uno dei maggiori datori di lavoro della provincia” dice il direttore.

Assistenza acuti “al top”

Schael sottolinea la solidità dell’azienda e la qualità dei servizi offerti, a partire “dall’assistenza per gli acuti al top”. In adeguamento alle linee guida nazionali, i ricoveri ordinari sono scesi dai 65.343 del 2016 ai 65.049 del 2017. “Tuttavia – prosegue –, circa il 46% delle spese totali continua ad essere generata dall’assistenza ospedaliera. Nello stesso momento l'implementazione dell'assistenza sanitaria territoriale continua a crescere in modo piuttosto contenuto”.

Prestazioni diagnostiche in aumento

Il direttore definisce “impressionanti” i dati sulle prestazioni ambulatoriali e diagnostico-strumentali, in aumento. Ogni giorno, all’interno dell’Azienda sanitaria, vengono erogate “non meno di 4000 prestazioni ambulatoriali”. Il Centro unico di prenotazione provinciale è in fase di ampliamento, con l’incremento del numero delle agende di prenotazione aziendali e della pianta organica del personale (+20 posti di lavoro).

L’assistenza sul territorio

L’incremento delle malattie croniche – nota Schael –, ma anche delle patologie oncologiche o di quelle dovute all’età, che sono strettamente legate a fattori demografici ed a stili di vita non sempre sani, comporta la necessità di soddisfare sempre di più la richiesta di assistenza sul territorio, con il coinvolgimento dei medici di medicina generale, dei servizi infermieristici, dei servizi sociali, dei familiari e degli operatori a domicilio (cd. “badanti”). Visto l’imminente pensionamento di diversi Mmg e la carenza di nuove reclute in questo settore, si rende necessario individuare forme innovative di gestione delle competenze e responsabilità professionali. A questo proposito, e guardando al futuro, presso il distretto di Egna è stato introdotto l’infermiere di famiglia, le cui attività sono incentrate sulla medicina d'iniziativa, sull'empowerment e sulla partecipazione”.

Hot spot pronto soccorso

L’analisi dei dati sugli accessi all’emergenza, eseguita secondo Schael in seguito a una “campagna mediatica”, ha evidenziato il record italiano di accessi al pronto soccorso, “quasi 500 all'anno ogni 1000 abitanti”. “Per la maggior parte di questi non sarebbe necessaria una prestazione urgente o indifferibile (codici bianchi o verdi)”. Da notare però che “quando si tratta davvero di vita o di morte (codice rosso), il pronto soccorso, anche e soprattutto quello dell'ospedale provinciale di Bolzano, che nei giorni di punto arriva a contare 300 accessi, funziona molto bene”.

Il personale

Riguardo al difficile reclutamento del personale, “attraverso gli strumenti della precettazione per motivi di servizio – spiega il manager –, la “posticipazione” dell’obbligo del bilinguismo per le assunzioni a tempo determinato e i contratti per gli esperti, è stato possibile continuare a garantire tutti i servizi, anche l’apertura di 24 ore per 7 giorni a settimana dei servizi di Pronto soccorso negli ospedali più piccoli”. Nel 2017 è proseguita anche la campagna di reclutamento dell’Azienda, “che ha prodotto risultati tangibili: nel solo 2017 sono stati assunti 177 medici e 130 infermieri. Per il 2018 sono previste ulteriori assunzioni”.

Le spese

Tra le varie voci sui costi c’è quello del settore farmaceutico: “L’aumento è stato di circa il 3,8%, comunque inferiore rispetto alla media nazionale (5-7%). Grazie al rafforzamento della distribuzione diretta e/o della distribuzione attraverso le farmacie ("per conto e per nome") per i pazienti non vi sono state ripercussioni di alcun genere”. Sono stati inoltre registrati incrementi anche per l’acquisto di beni sanitari (+ 4%, che corrisponde a 6,15 milioni); circa 10 milioni di euro in più sono stati spesi anche per l’assunzione di nuovo personale specializzato e tecnico-assistenziale.

Sono inoltre aumentati i costi per una più completa assistenza nelle case di riposo e nelle case di cura (circa l’11% ­– un aumento di 4,5 milioni di euro). I nuovi contratti collettivi per tutto il personale e per i Medici di medicina generale hanno comportato un aumento di circa 8 milioni di euro (1,6 milioni in più rispetto all'anno scorso per il contratto con i Mmg).

"Cittadini soddisfatti"

Schael termina ricordando i risultati dell’indagine condotta nel 2017 sulla soddisfazione “di cittadine e cittadini per le prestazioni erogate dall’Azienda sanitaria”. I giudizi vanno “da buono a molto buono con lievi flessioni nell’ambito dei tempi di attesa”. “L’Azienda – conclude – può quindi continuare a contare sulla fiducia forte della popolazione”.