Kunst | ARTSTORE

Elena Meneghini

"Guardians" della tessitrice Elena Meneghini, è la nuova serie di opere di design in vendita sull'Artstore di Salto, quest'anno a cura di Lottozero
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Foto: Elena Meneghini

Lottozero in conversazione con Elena Meneghini

Artstore: Quale rapporto c'è tra la materia e le tecniche di lavorazione che decidi di utilizzare? Credi una possa amplificare l'altra?

Elena Meneghini: La mia ricerca tessile è fortemente ispirata dai materiali con cui scelgo di lavorare. Ogni fibra ha una sua storia e una sua natura che cerco di conoscere e assecondare. Negli ultimi anni ho seguito in varie occasioni il ciclo completo di produzione di alcuni filati come il lino o la lana. Processi come l’estrazione della fibra del lino dallo stelo della pianta o lenta cardatura di fiocchi di lana greggia prima della filatura, mi permettono di avere un contatto intimo con la materia e una consapevolezza maggiore nel loro utilizzo. Ultimamente sto esplorando il filato di carta, scoprendone la sua anima inaspettatamente forte che sembra contrapporsi, non solo alla fragilità che solitamente viene attribuita a tale materiale, ma anche alla sua leggerezza finale, una volta diventata tessuto.

 

 

 

Nel tuo lavoro si denota un certo interesse per la luce e la sua interazione con il tessuto, più nello specifico con l'intreccio. È una componente che studi e di cui tieni conto in fase di progettazione, o è un risultato inaspettato della tessitura?

La luce e la sua osservazione sono fattori costanti con cui dialogo e mi relaziono ogni giorno. Questa mia fascinazione verso la luce, in particolare quella naturale, trapela anche nel mio interesse verso il tema della finestra. Le finestre sono una soglia tra privato e pubblico, talvolta impenetrabili, talaltra generose e permeabili. Ma, prima di tutto, le finestre sono filtri che si frappongono tra la luce fuori e noi dentro. La serie Guardians nasce in Svezia, dove la luce ha una grande influenza sulla quotidianità, in base alle stagioni, ma anche in base al vento. Trovo che questo elemento di imprevedibilità giocato dalla luce nel quotidiano permetta di rinnovare lo sguardo verso le cose intorno, compresi i tessuti. Se la tessitura è rigore e precisione, la luce è il perfetto elemento incontrollato che reinterpreta a modo suo il mio lavoro, sorprendendomi ogni volta.

 

 

 

Pensi mai a come si incontreranno l'opera finita e l'ambiente che la ospiterà, magari strizzando l'occhio all'Interior design?

Spesso il mio lavoro parte da una storia, da un’ambiente specifico, da una stanza della casa o da una richiesta di un committente. Nella mia pratica nasce prima il luogo e poi il prodotto. Mi piace osservare – talvolta proprio spiare – gli spazi e il ruolo giocato dai tessuti al loro interno. Mi piace anche pensare che le mie produzioni abitino luoghi già abitati e interagiscano con routine nuove. Effettivamente, oltre alla luce e insieme a essa, l’ambiente ospitante ha un forte peso sulla percezione di un tessuto.

 

 

 Hai chiamato la tua opera Guardians . Chi sono o cosa fanno questi guardiani?

I guardiani a cui fa riferimento il titolo dell’opera, sono guardiani di uno spazio che può essere fisico oltreché visivo. Sono nati come elementi divisori di interni, come paravento ancorati a strutture antropomorfe fatte di canne e porcellana cruda, ma possono essere concepiti come arazzi, aprendo nuove finestre sulle pareti, o come tende. I guardiani, tessuti con filati di carta, diventano custodi del luogo che abitano. La densità e la rarefazione nella struttura tessile determinano giochi di trasparenze, creando un nuovo paesaggio domestico capace di mescolarsi con il panorama esterno. I guardiani invitano a guardare le loro trame ma anche a guardare oltre di esse. D’altronde le radici etimologiche della parola “guardiano” sono nel verbo “guardare”.

 

 

 

 

ELENA MENEGHINI

GUARDIANS

Materiale: filato di carta
Dimensione: 55 x 150 cm
Serie di 4 pezzi 

350€ cad.


(tasse ed eventuale trasporto esclusi)

 

Elena Meneghini tessitrice e textile designer. Nel 2014 si laurea in Design presso la Libera Università di Bolzano. Dal 2016 al 2020 lavora come graphic designer presso il marchio milanese Fornasetti. Dal 2017, insieme a Nicola Chemotti, cura e dirige Neue Serie Handdruck, un progetto che racconta e raccoglie la produzione dei tessuti serigrafati dal collettivo altoatesino Handdruck tra gli anni Settanta e Novanta. Nel 2020 entra a far parte della scuola svedese di artigianato Capellagården dove per due anni approfondisce la tessitura a mano e le pratiche tessili. Nel 2021, insieme a Caroline Donaldson e Giulia Pils, dà vita a Dòte, uno spazio di ricerca, insegnamento e produzione con sede a Milano che si occupa di cultura tessile.

http://www.elenameneghini.it/