Politik | Regione

Comunali, rinvio non facile

Non bastano le pressioni dei sindaci trentini (e del sindaco Caramaschi) per le elezioni nell'autunno 2025. La legge regionale già prevede un mandato ridotto a quattro anni e mezzo.
Sindaco
Foto: Anci
  • Della data per le elezioni comunali del 2025 se ne riparlerà dopo Pasqua. I sindaci del Trentino e il primo cittadino di Bolzano Renzo Caramaschi chiedono di poter completare l’intero mandato quinquennale, andando al rinnovo del Consiglio comunale nell’autunno del 2025, dato che nel 2020 si votò nella seconda metà dell'anno (anziché nella prima) a causa della pandemia. Il turno generale di elezione di sindaci e consigli nei Comuni del Trentino-Alto Adige è invece fissato per legge in primavera. Se da un lato il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) di Trento preme per il rinvio, il Consorzio dei Comuni altoatesino (cui i colleghi trentini hanno inviato una lettera) per ora prende tempo.

    Nonostante il Landeshauptmann (e presidente della Regione) Arno Kompatscher si sia mostrato possibilista, sia l’assessore regionale agli enti locali Franz Locher che i vertici del Consorzio dei Comuni ritengono che la maggior parte dei sindaci sia contraria al voto in autunno per non mettere in difficoltà le amministrazioni comunali nell’approvazione del bilancio a fine anno.

  • Cosa dice la Legge regionale del 2020

    Inoltre, la legge approvata nel 2020 dal Consiglio regionale (Legge regionale 23/6/2020, n. 1) che consentì la deroga che portò lo spostamento del voto dalla primavera all’autunno dello stesso anno (causa Covid) già specificava che la consiliatura sarebbe durata quattro anni e mezzo — e non cinque anni. Nella legge che disciplinava il rinvio del turno elettorale generale dell’anno 2020 — e la durata del mandato dei consigli comunali e dei sindaci uscenti e di quelli eletti si legge infatti che i consigli comunali e i sindaci soggetti a rinnovo nel 2020 restano in carica fino all’elezione dei nuovi, mentre i consigli e i sindaci eletti nel 2020 resteranno in carica fino al turno elettorale primaverile del 2025, in deroga alla durata quinquennale stabilita dalla legge regionale n. 2 del 2018. In altre parole, serve mettere nuovamente mano alla legge per “cambiare” la data delle elezioni. Il Trentino preme, l’Alto Adige (per ora) frena.