Per loro risulterebbe superflua persino l'introduzione dei droni o delle telecamere caldeggiate dai comitati di salute pubblica e sognate dagli appassionati della sicurezza. Silenziose, circospette e spesso inesorabili, con l'arrivo della stagione calda hanno fatto ritorno anche in provincia le temutissime zanzare tigre, ponendo il problema di come fare per ridurne il più possibile l'impatto. Le punture di questi insetti, infatti, non si limitano a causare un fastidiosissimo prurito. Essi costituiscono anche un potenziale vettore di malattie, causando così danni ambientali, sanitari ed economici.

"Per tenere il problema sotto controllo - ha affermato l'assessore provinciale Richard Theiner - non basta l'impegno della Provincia, dei Comuni e di tutte le autorità competenti in ambito sanitario, è necessario il coinvolgimento di tutta la popolazione in quella che resta l'attività più importante: la prevenzione". Un esempio importante, da questo punto di vista, arriva dal Comune di Laives. "Siamo partiti da un mese con la lotta alla zanzara tigre - ha spiegato il sindaco Liliana Di Fede - utilizzando trattamenti con larvicida in tutte le aree pubbliche nelle quali sono presenti accumuli d'acqua".

In che modo, dunque, i cittadini possono contribuire ad effettuare quest'opera di prevenzione? Innanzitutto bisogna evitare che l'acqua si raccolga in secchi, annaffiatoi, sottovasi, grondaie o bidoni e, onde venissero individuati dei focolai, procedere al trattamento con prodotti larvicidi. La maggiore presenza di questo insetto è segnalata nella Bassa Atesina e nelle aree più urbanizzate di centri quali Bolzano, Merano e Laives. In rete è disposizione comunque un'apposita pagina curata dall'Agenzia provinciale dell'ambiente che fornisce tutte le informazioni necessarie a conoscere (e combattere) il fenomeno: www.provincia.bz.it/zanzara-tigre.