Aborto, fenomeno stabile

Nell’Alabama, stato agricolo del sud degli Stati Uniti d’America, è stata (quasi) messa al bando. E altri territori della potenza planetaria - Kentucky, Mississippi, Ohio e Georgia, ultimo il Missouri - hanno adottato la stessa linea restrittiva. L’interruzione di gravidanza, introdotta in Italia dalla legge 194 del 1978, rappresenta un tema divisivo. Oggetto di polemiche e tentativi di abolizione - laddove è legale - che puntualmente si ripresentano, vedi il corteo anti-abortista al congresso delle famiglie a Verona a marzo.
I dati di Astat centrati sul contesto locale in Alto Adige, dove i medici obiettori sono l’87,2%, contro il 68,4% nazionale, vengono in soccorso per un approccio meno ideologico all’argomento. Il report dell’istituto di statistica provinciale indica una sostanziale stabilità del fenomeno nel Sudtirolo negli ultimi anni e un abbassamento del tasso di abortività, sceso di un terzo, rispetto agli anni Ottanta.
Da 516 a 524 casi
Nelle strutture sanitarie della provincia di Bolzano nel 2018 sono stati praticati 524 interventi di interruzione volontaria di gravidanza (Ivg), con un incremento dell’1,5% rispetto al dato dell’anno precedente. Nel 2017 erano risultate 516, in diminuzione dell’8,3% sull’anno prima. Il valore del 2016 tuttavia è stato il più alto degli ultimi 5 anni. Più di nove donne su dieci risiedono nel territorio provinciale. “Il tasso di abortività - si legge -, che rappresenta l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’Ivg, nel 2018 è risultato pari a 4,6 ogni 1.000 donne in età feconda (15-49 anni) con una sensibile riduzione rispetto al 7,1 del 1980. Il tasso a livello nazionale risulta pari a 6,2”.
Donne giovani e straniere
L’incidenza del fenomeno tra le donne di origine straniera non subisce grosse variazioni. Nel 2018 la quota delle straniere raggiunge comunque il 42,4% del totale delle Ivg, nel 2001 era il 17,0%. In generale, in base alla fascia d’età, a ricorrere all’aborto sono soprattutto donne giovani, non giovanissime. Il 42,9% ha un’età compresa tra i 25 ed i 34 anni.
Secondo Astat, pur con un tasso di obiezione di coscienza maggiore tra i medici ginecologi nelle strutture pubbliche e private, sono “buoni i tempi di attesa tra il rilascio della certificazione e l’intervento”. Il 60,7% delle interruzioni volontarie di gravidanza risulta eseguito entro 14 giorni dalla certificazione e nell’85,1% dei casi, comunque, non oltre le tre settimane. “Quasi sempre la certificazione di autorizzazione all’intervento viene rilasciata dal servizio ostetrico-ginecologico che lo esegue (95,2%)”.
Alto Adige e Europa
Colpisce infine il raffronto del tasso di abortività dell’Alto Adige (ricalcolato sul parametro internazionale delle donne da 15 a 44 anni) rispetto ai Paesi europei. È un terzo di quello di Regno Unito e Francia e risulta inferiore a quello della Germania, oltre che alla media italiana.
Calano infine gli aborti spontanei, 614 casi per i quali si è reso necessario il ricovero nelle strutture ospedaliere della provincia, con una diminuzione del 4,1% rispetto al 2017.
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