Politik | BOLZANO

"Contraria alla sanzione sui bivacchi"

La referente per i rifugiati Chiara Rabini auspica il ritiro della delibera. "Crea allarmismo e incolpa i più deboli del degrado. Più posti nell'emergenza freddo".
Rabini, Chiara
Foto: C. Rabini

Il ritiro della delibera. È quanto sollecita, facendo riferimento al provvedimento anti-bivacchi, Chiara Rabini. Per l’esponente dei Verdi-Grüne-Vërc e referente per i richiedenti asilo e rifugiati del Comune di Bolzano si tratta di “un testo inaccettabile”, che “crea allarmismo” sulla presenza dei senza tetto in città, e che risulta “in parte discriminatorio” perché “tende a legare”, almeno nella prima versione poi emendata, “il concetto di degrado a chi vive in strada”. Inoltre, non rappresenta “una risposta corretta al fenomeno”. Quanto alla sanzione in sè, è ritenuta “inutile”. “Cominciamo con il dare posto alle 30 persone in lista d’attesa all’emergenza freddo”, afferma la consigliera comunale.

 

Il testo il consiglio

Domani il consiglio comunale nella sua seconda riunione della settimana è chiamato a pronunciarsi sulla proposta di modifica del regolamento di polizia urbana per Bolzano, che serve al sindaco per poter emettere l’ordinanza con cui si introduce la multa. Un passaggio tortuoso, già segnalato dallo stesso Caramaschi, il quale ha ammesso che la stessa sanzione potrebbe non essere così efficace. Rabini è convinta che il provvedimento non serva e si era spesa in commissione affari generali per modificare alcuni passaggi del testo ritenuti discriminatori, trovando la convergenza dei rappresentanti Svp.

 

Lo stigma per chi vive in strada

“Io alla fine mi sono astenuta in commissione, ma la delibera nella versione originaria – spiega – collegava le situazioni di cosiddetto degrado in modo automatico e a mio parere accentuato a determinate categorie, profughi, stranieri, senza fissa dimora. È sbagliato incolpare chi si ritrova a vivere in strada non per propria volontà ma per un sistema creato da noi. A parte questo passaggio poi corretto, si crea un allarmismo ingiustificato a maggior ragione visto il calo di arrivi di richiedenti asilo. E in generale risulta una delibera contro i poveri, non contro la povertà”.

È una delibera contro i poveri, non contro la povertà. Il problema si affronta con un sistema flessibile in grado di accogliere più persone. Ci sono troppi esclusi dall'emergenza freddo

 

"Più progetti di inclusione"

I Verdi spingono per “una risoluzione a monte del problema” che interessa un variegato insieme sociale fatto di stranieri che sono usciti per decorrenza dei termini dall’accoglienza, avendo ad esempio ottenuto la protezione internazionale ma non avendo trovato casa e lavoro, individui a cui lo status di profugo è stato rifiutato, oppure senza tetto “autoctoni”. “Siamo contrari agli sgomberi che portano via i pochi averi a queste persone – aggiunge Rabini –. Va bene intervenire nelle situazioni di grave carenza di pulizia e criticità sanitarie, ma con la forza si sposta solo il problema. La risposta strutturale è fatta di progetti di inclusione, anche rivolti ai titolari di protezione internazionale senza un tetto. I dati parlano di 200 senza fissa dimora in città, di cui 100 nell’emergenza freddo. Ci vuole un sistema flessibile in grado di accogliere più persone”.

 

 

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Mensch Ärgerdi… Mi., 29.08.2018 - 19:12

Ma se la persona che si è rivelata non essere un profugo e il profugo vero che non ha trovato occupazione ed un tetto vengono trattati alla stessa maniera, il concetto di profugo a cosa serve? Poi magari vi meravigliate pure se la lega stravince anche in Alto Adige?

Mi., 29.08.2018 - 19:12 Permalink