Sgarbi Vs. Museion / 2
“C’è una direzione modaiola che fa solo operazioni modaiole” aveva detto nel 2014 a proposito di Museion. “È un luogo infetto da appestatori che non hanno nulla a che fare con l’arte”, rincara la dose adesso. Vittorio Sgarbi, incallito polemista, critico avvezzo a magnificare l’arte rinascimentale e moderna e a denigrare quella contemporanea, non si smentisce. Intervistato dal Corriere dell’Alto Adige, prende nuovamente di mira la direzione del museo mentre ricorda Paolo Vallorz, pittore trentino scomparso a Parigi. Letizia Ragaglia, responsabile del polo espositivo, risponde a stretto giro ringraziando, in modo ironico, per l’attenzione. “Semplici uscite ad effetto, che fanno parlare di Museion”. E in effetti è quello che stiamo facendo scrivendo questo articolo.
Sgarbi, amante della pittura e di tutto ciò che è classico, contrapposto al contemporaneo considerato brutto e ostentato, sottolinea le difficoltà iniziali incontrate da Vallorz nell’ottenere riconoscimento, sul finire degli anni Settanta. “La pittura infatti – afferma - era considerata un’espressione superata e retrograda. Vallorz ha avuto un periodo della sua formazione molto difficile perché ha dovuto resistere alle avanguardie della morte che invece dominano al Museion di Bolzano, luogo infetto di appestatori che non hanno nulla che fare con l’arte. Un museo pieno di orrori”. Il critico insomma, inarrestabile provocatore, ci va giù duro.
Ragaglia risponde pacatamente, sfruttando quantomeno il ritorno di visibilità, e ricorda l’artista trentino: “Vittorio Sgarbi ci dedica periodicamente delle attenzioni, di cui sono stupita e lusingata. Attenzioni che considero per quelle che sono: semplici uscite ad effetto, che fanno parlare di Museion. In questo momento vorrei però esprimere il mio cordoglio per la perdita di un artista come Paolo Vallorz”.
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