Wirtschaft | Oltre la crisi

Trento: comincia il Festival dell'Economia

Dal 30 maggio al 2 giugno 2013 il Festival cercherà stavolta di mettere a fuoco le varie e possibili declinazioni della "sovranità in conflitto" mediante il contributo di esperti e testimoni di livello internazionale.
Ein Blick zurück in die Zeit, als Neonazis immer wieder blutige Schlägereien angezettelt haben: Vor etwa 20 Jahren war das Burggrafenamt jene Gegend in Südtirol, in der dies wiederholt geschah.
Foto: BASIS Vinschgau Venosta

Oggi si apre a Trento l’ottava edizione del Festival dell’Economia. Il filo conduttore che legherà gli interventi dei relatori [programma], e presumibilmente tesserà la maggior parte delle discussioni, è sintetizzato dal tema che costituisce il titolo: sovranità in conflitto. Tito Boeri – responsabile scientifico del Festival – ne ha dato conto ponendo una serie di questioni: “A che livello di governo si possono prendere decisioni fondamentali nel determinare il grado di benessere dei cittadini? Fino a che punto è possibile integrare alcune aree di politica economica e non altre? Qual è il livello d’integrazione della politica economica ottimale nell'ambito di gruppi di Paesi? Quali cessioni di sovranità vengono imposte dalla costruzione di una unione monetaria?”.

Si tratta di domande estremamente attuali. Sullo sfondo i processi di globalizzazione – e ciò adesso significa in primo luogo di crisi globalizzata – che limano fino alla dissoluzione la “sovranità” degli stati nazionali. Per quel che ci riguarda, la possibilità di reagire a questo stato di cose si traduce spesso nell’istinto a leggere la nostra specificità alla stregua di un argine, come se insomma fosse davvero possibile praticare forme di resistenza all’integrazione progressiva degli interessi e degli effetti che la globalizzazione produce mediante il sogno (illusorio) di chiuderci in uno splendido isolamento. Isolamento che paradossalmente sembra talvolta allontanare realtà persino contigue, quando invece la ricetta potrebbe essere quella di mettersi finalmente all’opera per individuare spazi di sovranità territoriale intermedi (e di sutura) tra il declino della preminenza del livello nazionale e l’insorgere sempre più invasivo di logiche sovranazionali non legittimate da una trasparente legittimazione politica.    

http://2013.festivaleconomia.eu/