Politik | Mobilità

"Soldi per tutti ma non per Bolzano"

Della Ratta: “Bolzano è abbandonata a se stessa. La Provincia procrastina le opere pubbliche.”

“Rilevo che ci sono 'soldi per tutti', meno che per Bolzano, sempre messa in secondo piano” - scrive in un comunicato stampa il consigliere comunale socialista Claudio Della Ratta, finito ultimamente sotto i riflettori per le sue posizioni sui migranti, più simili a quelle dei tartarugati di Casapound, che a quelle del Partito Democratico, lista con la quale è riuscito a entrare in maggioranza.

Stavolta però, Della Ratta si occupa di mobilità. In questo caso si scaglia contro l'amministrazione provinciale, che a suo parare starebbe solo procrastinando alcuni interventi necessari per garantire il funzionamento delle infrastrutture del capoluogo sudtirolese.

Nel comunicato il consigliere lamenta la mancanza della variante della strada statale 12 – “legato 'guarda caso' al rinnovo della concessione all’A22”, dice Della Ratta - e del tunnel sotto monte Tondo, opere necessarie a evitare gli ingorghi del traffico, che non solo bloccano la circolazione ma fanno anche alzare il livello di inquinamento dell'aria.

L'eterno discorso è quello della “Bolzano capoluogo”, che sembra essere sovrastata dal Consorzio dei Comuni e secondo Della Ratta, abbandonata a se stessa dalla Provincia intenzionalmente, per non permettere alla città di sviluppare a pieno le proprie infrastrutture.

“Ma soprattutto i cittadini di Bolzano, non possono più stare inermi a guardare che ovunque in provincia si spendono milioni di euro nel campo della mobilità, a differenza di quanto avviene nella volutamente dimenticata Bolzano.”

Della Ratta cita il caso della circonvallazione di Castelbello in Val Venosta, operazione venuta a costare ben 82 milioni di euro, così come la circonvallazione di Merano o il raccordo di Bressanone.

La circonvallazione di Bolzano dovrebbe essere contenuta all'interno del progetto dell'areale ferroviario, progetto portato avanti strenuamente dal sindaco Caramaschi ma altresì si evince dal testo la paura di Della Ratta di possibili ulteriori ritardi nei finanziamenti dei progetti collegati alla mobilità bolzanina.