Wirtschaft | Intervista

Oltre il paternalismo

Il sindaco di Bronzolo Alessandro Bertinazzo spiega l’assenso dato dal Consorzio dei Comuni al nuovo modello di ripartizione dei fondi proposto dalla Provincia.

Proprio nel giorno in cui sono state rese note le tabelle relative alla ricchezza intrinseca dei municipi altoatesini, dal Consorzio dei Comuni è arrivata l’approvazione per nuovo modello di finanziamento concordato con la Provincia. In merito abbiamo sentito Alessandro Bertinazzo, vicepresidente del Consiglio dei Comuni e sindaco socialista di Bronzolo, il comune più ‘povero’ dell’Alto Adige. 

Alessandro Bertinazzo, se n’è discusso per anni ed alla fine l’accordo con la Provincia è arrivato con un’improvvisa accelerazione nel giro di qualche ora. Come sono andate le cose? 
Alessandro Bertinazzo - Abbiamo votato e ci sono stati 12 a favore, 2 contro e un astenuto. Contro hanno votato Salentino e Val Venosta, ma anche loro si sono resi conto che il modello va bene. Il loro voto contro è più dovuto alla rapidità della decisone. Ma l’impegno di tutti ora è quello di trovare insieme nei prossimi sei mesi parametri aggiuntivi per rendere ancora più equa e completata la valutazione delle specifiche situazioni economiche dei comuni. 

Merano ha confermato la sua astensione?
Sì e non lo capisco. E’ vero che ci rimette molto e che con il bilancio ha dei problemi, ma non vuole introdurre addizionale Irpef, aumentare le aliquote ICI. Così come non vuole tenere conto del fatto che ha degli introiti dai parcheggi e probabilmente dalla Terme (pagate dalla Provincia) che altri non hanno. 

Voi a Bronzolo siete i più ‘poveri’, stando alle tabelle.
Siamo quelli che hanno la minore capacità economica propria. 

Psicologicamente che tipo di sensazione provoca il fatto di essere il sindaco del comune ‘più povero’ dell’Alto Adige?
Mi rendo conto che siamo stati bravi - non io ma chi mi ha preceduto - a gestire il bilancio. Bisogna dire grazie soprattutto ai cittadini che hanno fatto il loro dovere senza lamentarsi più di tanto. Siamo stati abituati a vivere a pane ed acqua a differenza di altri comuni che hanno vissuto a champagne e salmone e che ora forse dovranno convincersi, questi ultimi, a mangiare trote. 

Per arrivare all’accordo, che tra l’altro premia in buon misura di nuovo Bolzano, è stato determinante il fatto che Hermann Berger è uno dei subcommissari del capoluogo?
No. Lui è arrivato quando era già tutto fatto. Semplicemente è stata mantenuta la promessa fatta in sede di accordo di coalizione per la Provincia. Il nuovo modello ha lo scopo di creare un nuovo equilibrio e di dire anche da quale torta vengono prese le fette. E’ giusto che Bolzano si senta ‘moderatamente soddisfatta’ come infatti ha detto il commissario Penta. 

Nel cda del Consorzio dei comuni lei e Guido Bocher siete ormai delle mosche bianche, in quanto ‘italiani’ ed ‘eletti’…
Siamo una merce rara, sì. Nel mio caso poi va specificato che ora sono un sindaco ‘italiano’ del mio comune, dopo che nel 2005 lo ero stato per il gruppo tedesco.

Lei è un sindaco etnicamente mutante?
Mi sono aggregato al gruppo italiano in seguito al trattamento che mi avevano riservato quelli della SVP nel 2007. Sono stato tedesco per 50 anni e adesso per gli altri 50… 

Beh, anche Bocher a Dobbiaco ha una storia sui generis in questo senso.
E’ diverso: lui è un sindaco italiano in una maggioranza tedesca. 

Eletto a furor di popolo…
Sì, votando la persona. Le cose sono davvero cambiate ormai in Alto Adige. 

In che senso?
Lo dico senza offendere nessuno: oggi o hai capacità, conoscenze e sai muoverti, oppure non puoi fare il sindaco o duri poco. 

Il discorso vale anche per Bolzano?
La ricetta è quella che ho in dotazione a Bronzolo dal 2005. Ci vuole un contenitore politico identificato nel mio caso con Uniti nell’Ulivo e dunque centrosinistra, all’interno del quale però ci stanno tutte le forze politiche progressiste riformiste e che riescono a rendersi conto che occorre stare al passo con i tempi. Se restiamo fossilizzati su un qualcosa che non si può più toccare non andiamo da nessuna parte. 

Ci spiega meglio?
Nel mi paese in giunta ho uno di Forza Italia ed io non trovo difficoltà nel dire che non mi trovo male. Non è l’ideale ma se tu vuoi governare la città non dico che devi lasciare da parte le ideologie  perché non è vero, però se i cittadini votano i consiglieri per farli governare chi ha voglia di governare deve poterlo fare. 

Molto interessante: il comune di Bolzano è senza testa ma basta fare 10 chilometri e si arriva a Laives dove il centrodestra governa con SVP Lega e M5S. Con altri 5 chilometri si arriva poi a Bronzolo dove il centrosinistra governa addirittura con Forza Italia. I cittadini vogliono questo?
Quello che posso dire che la popolazione è maturata, sia quella di madrelingua italiana che quella di lingua tedesca. Facciamo l’esempio di Ortisei: lì il sindaco non credo abbia fatto male, ma magari ha seguito qualche interesse privato (credo, non ne ho la prova) e quindi i cittadini la prima volta gli hanno invalidato la vittoria e la seconda volta hanno fatto un’altra scelta. I cittadini sono stufi in tutti i sensi della politica clientelare che vigeva ai tempi di Durnwalder. Per carità: non è che lui ha fatto tutto male, ma il fatto che per farti finanziare qualcosa dovevi andare da lui la mattina per farti aprire il cassetto non andava più. Con il nuovo sistema ti dicono ad esempio: tu hai la disponibilità di 3 milioni di euro in 5 anni. E a quel punto sta a te gestirteli prendendoti la responsabilità di quello che fai. Si tratta di un’ulteriore passo verso la famosa sussidiarietà. Finalmente ora il concetto di ‘bene comune’ e quindi della gestione dei soldi pubblici sta cambiando non solo a livello dei comuni ma anche a livello di Provincia. Era ora. E in futuro sarà anche meglio se il Consorzio dei Comuni potrà avere ancora concretamente più peso.