Carcere, nessuna svolta
I soldi ci sono ma non si possono spendere. Per il nuovo carcere di Bolzano non ci sono novità all’orizzonte, malgrado continuino ad accumularsi i ritardi riguardo alla costruzione e gestione della struttura. Nel 2020 alle porte saranno trascorsi 7 anni dalla gara per il partenariato pubblico-privato indetta dalla Provincia e vinta nel 2015 da Condotte - gruppo però entrato nell’agosto 2018 in amministrazione straordinaria. Un tempo trascorso nella vetustà crescente dell’attuale penitenziario e senza che vi fosse una data certa per l’inizio dei cantieri del nuovo. C’è invece un passo in avanti, almeno a livello amministrativo, per il polo bibliotecario, sempre oggetto di un appalto vinto da Condotte: dopo l’Epifania è attesa la firma del contratto con l’amministrazione di Palazzo Widmann. Poi spetterà al gruppo fornire le garanzie bancarie richieste.
Il carcere e i 100 milioni
Nella nuova ripartizione dei 100 milioni derivanti dall’accordo di Milano con lo Stato, appena approvata dalla giunta provinciale - che contiene grossomodo una conferma della suddivisione 2018 - le somme per il penitenziario sono rimaste bloccate.
La ripartizione è “quasi identica a quella dell’anno scorso”, spiega Arno Kompatscher a proposito dell’impegno finanziario che la Provincia di Bolzano ha rinnovato in base alle disposizioni dell’accordo firmato il 30 novembre 2009, assieme alla Provincia di Trento, con i rappresentanti del governo. L’intesa prevede che i due territori partecipino agli obiettivi di “perequazione e solidarietà” con il resto del Paese mediante “un contributo finanziario di 100 milioni di euro l’anno”. Il concorso al raggiungimento degli obiettivi può avvenire mediante l’assunzione di deleghe di funzioni statali, di oneri connessi a servizi svolti dallo Stato oppure, ancora, nel finanziamento dei progetti presentati dai Comuni confinanti entro il limite dei 40 milioni.
La cifra dei 40 milioni al fondo Odi è stata infatti confermata, come solitamente avviene ogni anno. Seguono per il 2019 cinque milioni per gli stipendi del personale docente e la contribuzione ai costi di funzionamento del conservatorio “Monteverdi” di Bolzano, nonché altri 28 (27 milioni e 995.944 per la precisione) per il contributo ai servizi svolti dallo Stato sul territorio provinciale. In questa quota presumibilmente la Rai assorbe una ventina di milioni e una cifra minore è assegnata a Poste italiane.
Purtroppo siamo ancora in attesa di poter spendere la parte restante dei 100 milioni per la costruzione del nuovo carcere. Speriamo che la vicenda si sblocchi al più presto (Arno Kompatscher)
Ancora, ci sono un milione e 295.173 euro per le funzioni delegate relative al Tribunale di giustizia amministrativa di Bolzano. In totale l’impegno ammonta ad un’ottantina di milioni.
Per la casa circondariale invece è tutto rimandato. “Purtroppo - precisa il Landeshauptmann - siamo ancora in attesa di poter spendere la parte restante dei 100 milioni per la costruzione del nuovo carcere. Speriamo che la vicenda si sblocchi al più presto”.
Polo bibliotecario, un passo avanti
Per un progetto bloccato un altro sembra fare un timido passo avanti. L’Agenzia provinciale per gli appalti sta terminando le verifiche su Condotte per quanto riguarda l’appalto, vinto dal gruppo, riguardo alla progettazione e realizzazione del polo bibliotecario all’ex Pascoli. Dalle valutazioni che filtrano dai corridoi dell’amministrazione il verdetto dovrebbe essere positivo. Una volta arrivata la firma sul contratto, prevista dopo l’Epifania, al gruppo toccherà presentare la famosa fideiussione di cui si parla da tempo. E si vedrà se si potrà davvero rispettare la scadenza del 2023 per avere pronta la struttura da 60 milioni di euro.