Gesellschaft | Il caso

Il Rainerum e il contratto del buon cristiano

Il direttore don Marcon contestato sui provvedimenti 'anti-omosessualità'. Duro Tommasini: "la Sovrintendente Minnei mandi gli ispettori nella scuola".

Un vaccino per l’omosessualità. Possibilmente associato a corsi di 'eterosessualizzazione' da tenersi a scuola nelle ore di buco fra educazione civica e geografia. Viaggia su criteri di irragionevolezza affini la trovata che arriva direttamente da don Marcon, direttore dell’istituto cattolico Rainerum di Bolzano il quale ha deciso di far firmare ai propri studenti e ai loro genitori un 'contratto del buon cristiano',  «necessario – aveva sottolineato in un’intervista concessa al quotidiano Alto Adige -, per responsabilizzare studenti e famiglie, e ricordare loro che il progetto educativo salesiano ha un suo carisma e una sua tradizione». Se il contratto non dovesse bastare, gli scolari che scopriranno di avere tendenze sessuali non gradite all’Istituto saranno seguiti da uno specialista.

La scuola, è opportuno ricordarlo, è improntata notoriamente su un orientamento più moderato, ne dà ulteriore conferma la presenza di due figure ben distinte ai vertici della struttura: un preside, laico, Fabrizio Mattevi, professore di Storia e Filosofia e un direttore, cattolico, che viene ciclicamente (circa ogni quattro anni) sostituito. Don Marcon è alla guida della struttura da un anno, ma con ogni probabilità lascerà l’incarico il prossimo settembre e le ragioni, evidentemente, non sono difficili da comprendere.

Critiche intanto arrivano sia dalle associazioni lgbt che dalla compagine politica. Sinistra ecologia e libertà fa sapere che affermazioni del genere sono al limite della legalità: «La richiesta avanzata dall'Istituto Rainerum agli studenti di sottoscrivere un “contratto del buon cristiano” preventivo per potersi iscrivere e, ancor di più, l'inquietante evocazione del principio della “riabilitazione” per gli studenti omosessuali da parte del Direttore dell'istituto (contradditorio peraltro con la formale dichiarazione di non discriminazione contenuta nel “contratto”...), sono incompatibili, non solo con i compiti di pubblico servizio sanciti dalla legge e con i conseguenti finanziamenti, ma anche con alcuni principi di libertà della Costituzione e delle Leggi dello Stato. È necessaria, quindi, un’immediata ispezione da parte della Sovrintendenza Scolastica allargata a tutti gli istituti che utilizzano strumenti analoghi. Solleveremo, comunque, il caso a tutti i livelli, incluso, il Parlamento».

Ferma anche la posizione dell'assessore provinciale Christian Tommasini, che ha commentato il fatto facendo riferimento all'articolo 3 della Costituzione che recita “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Per Tommasini questo principio fondamentale "trova particolare significato nel mondo della scuola, che vogliamo sia luogo di formazione e crescita inclusiva di cittadini cosapevoli e solidali". Per l'assessore provinciale alla scuola italiana e vicepesidente della provincia "qualsiasi atto o anche solo dichiarazione che adombri l'ipotesi di una qualsivoglia forma di discriminazione va prevenuta e condannata in modo fermo"Tommasini ribadisce la fiducia nel servizio educativo fornito dall'Istituto Rainerum ("Sono convinto che l´Istituto Rainerum sia una scuola seria e di qualitá, cosa peraltro confermata dai risultati scolastici") ma ha anche deciso di chiedere alla Sovrintendente Minnei "di approfondire e relazionare, attraverso gli ispettori, in merito a quanto apparso in questi giorni sulla stampa a proposito delle dichiarazioni del Direttore dell'Istituto Rainerum".

Dalla sua don Marcon ha il teologo Paul Renner che sul Corriere dell’Alto Adige lo difende così: «Il diritto di una scuola a una propria identità è più che legittimo. È importante che la cosa venga dichiarata apertamente come ha fatto don Marcon. Chiedere l'accettazione di alcuni principi non significa un'imposizione ideologica. L'insegnamento della religione cattolica è regolamentato da un accordo tra Stato e Chiesa: significa insegnare il riconoscimento dei simboli culturali che hanno contraddistinto la storia della nostra cultura europea, quindi è utile anche a chi è di altre religioni. Per quanto riguarda la questione dei gay, i ragazzi vanno aiutati a chiarire la loro identità, alle volte, non sempre, si tratta di una reazione a un periodo difficile o a delle reazioni morbose di altri. Quando invece si tratta della loro vera identità sessuale, i ragazzi hanno bisogno di un aiuto competente, non per convincerli a non essere gay ma ad accettarsi così come sono».

Dopo lo scandaloso episodio accaduto a Trento una decina di giorni fa, dunque, occorre fare i conti con nuovi steccati etici, a cui si aggiunge un certo malcontento collettivo per i cospicui contributi pubblici destinati alla ristrutturazione del convitto universitario di proprietà dell’Istituto salesiano. Nel frattempo gli studenti del Rainerum si sono mobilitati dando vita a discussioni accese in un gruppo privato su Facebook, da cui sono filtrate – non senza una palese insofferenza da parte degli interessati - alcune opinioni riportate oggi sull’Alto Adige.
Il dibattito di queste ore fra i giovani è un punto cardine della questione: sono loro che dovranno confrontarsi quotidianamente con questi temi, schivando pregiudizi e disinformazione. Sono tuttavia i giovani, solitamente, quelli che nei feudi compressi della moralità sanno muoversi meglio.