Più soldi ai sindaci
Sì all’aumento dell’indennità dei sindaci di Trentino e Alto Adige. Il consiglio regionale ha dato l’ok - anche se il via libera formale, viste le assenze tra gli eletti altoatesini, arriverà oggi tramite l’organismo regionale di revisione - all’assestamento di bilancio che contiene la norma sull’emolumento agli amministratori locali: un incremento, spiega l’assessore Claudio Cia, del 7% rispetto alla revisione avvenuta nel 2013 per la spending review, a fronte una perdita di valore di acquisto e di inflazione, per lo stesso intervallo, pari al 19%. Questo il passaggio saliente della seduta dell’Aula che ha approvato con 48 sì e un astenuto la mozione Svp per cercare una soluzione non troppo penalizzante per i dirigenti sudtirolesi sulla questione delle indennità di funzione, che la Corte costituzionale ha ordinato di restituire (con esborsi quantificati in un milione per dieci anni).
Aumento per gli amministratori locali
Nell’ultima seduta prima di settembre (mese che vedrà la ripresa del dibattito sul taglio dei vitalizi) il consiglio ha approvato sia il rendiconto generale dell’ente Regione che l’assestamento di bilancio.
Entrambi i testi sono stati messi in votazione per Province separate, come prevede il regolamento. Nel primo caso 22 consiglieri trentini hanno votato a favore e 2 contro, mentre per tra gli altoatesini ci sono stati 16 sì e 9 no. Pur avendo ottenuto la maggioranza necessaria dei voti favorevoli (18) in Provincia di Trento, ma non in quella di Bolzano, il testo è stato inviato all’Organo di revisione per la successiva approvazione. Si tratta, spiegano dal consiglio, di un esito frequente per l’assemblea regionale, dettato anche dalle assenze. Il via libera formale - anche per l’assestamento, che ha ricevuto un trattamento analogo - è atteso a breve. Il M5s ha comunque criticato la mancata presenza “per ferie di Arno Kompatscher, Thomas Widmann e Gerhard Lanz”.
Riguardo ai sindaci, alle spiegazioni chieste da Peter Faistnauer (Team Köllensperger) sulla proposta della giunta regionale di riportare l’indennità alla situazione del 2010 ha risposto Cia. Secondo l’assessore l’aumento è in realtà minimo e non rispecchia l’impegno dei sindaci stessi. Ha aggiunto che è in corso un lavoro da parte dell’esecutivo per capire come rivedere ulteriormente le indennità “a fronte di un aumento di responsabilità e lavoro a carico degli amministratori”.
Restituzioni, soluzione cercasi
Larghissima condivisione circa la mozione numero 5 presentata dai consiglieri Helmut Tauber, Magdalena Amhof e Helmut Renzler, oltre che da Lanz, passata quasi all’unanimità. Il testo impegna la giunta regionale ad approfondire anche attraverso “uno o più pareri di esperti in materia” tutti gli effetti, in particolare quelli retroattivi, della sentenza 138 della Consulta in merito alla legge regionale 11 del 2017. È il pronunciamento che impone a un migliaio di dirigenti altoatesini, per lo più della Provincia, dell’azienda sanitaria e dei Comuni, di restituire le somme ricevute nel corso di dieci anni che si aggirano sul milione di euro complessivo.
Per Sandro Repetto (Pd) non vi sono colpe da parte dei dipendenti e la mozione è cercare di arrivare a una soluzione “win to win, equilibrata sia per l’amministrazione che per i funzionari”. Tauber ha aggiunto che il dispositivo è importante per capire come muoversi in futuro.
"un incremento del 7%"
"un incremento del 7%"
" a fronte una perdita di valore di acquisto e di inflazione, per lo stesso intervallo, pari al 19%. "
Und bei allen anderen müssen 4,8% reichen!! Zum schämen!!