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Cosa (non) c'è nel PUMS

Monte Tondo, Statale 12, BBT: il “Piano della mobilità sostenibile” punta sui tunnel (tranne l'A22) ma sui tempi regna l'incertezza. Caccia ai fondi per le Grandi Opere.
Pums Ciurnelli
Foto: Comune Bz

Il Consiglio comunale di Bolzano sta esaminando in questi giorni il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), un documento di cui deve dotarsi il Comune per programmare le opere necessarie alla viabilità cittadina. Di durata decennale, esso necessita di un monitoraggio biennale e un aggiornamento quinquennale. “Il PUMS è uno strumento di pianificazione strategica della mobilità, un'ossatura indispensabile per ambire a finanziamenti italiani ed europei” ha spiegato l'assessore competente, Stefano Fattor (PD), illustrando il Piano ai consiglieri.

Secondo l'architetto, Bolzano si troverebbe in una sorta di “tempesta perfetta”, tra caratteristiche proprie ed errori commessi: “La densità abitativa è altissima, nel quartiere Europa-Novacella è tra le più alte d'Europa; la città non possiede una zona di frangia con progressiva ruralizzazione, mentre il centro storico ha una maglia urbanistica gotica”. La quiete dopo la tempesta, nelle intenzioni della amministrazione di centrosinistra, starebbe dietro l'angolo. Il sindaco Renzo Caramaschi ha sottolineato in aula l'importanza del patto infrastrutturale stretto tra Comune e Provincia, che ha garantito l'inserimento nel bilancio provinciale della costosa galleria di Monte Tondo – per la quale è già stato assegnato l'incarico per la progettazione esecutiva –, il sottopasso e sovrappasso di Via Einstein, i sottopassi di Via Roma e via Grandi, il raddoppio della galleria del Virgolo.

 

 

Tramonta l'A22 in galleria?

 

Vari tasselli vanno a comporre il puzzle: è giunto il momento per la Provincia di investire sulla città capoluogo” sostiene il primo cittadino. La delibera del PUMS deve essere approvata entro la fine del mese di gennaio per poter accedere a ulteriori finanziamenti nazionali e comunitari. I principali punti attorno ai quali si struttura il Piano urbano per la mobilità sostenibile sono:

  • il dirottamento delle risorse sul metrobus dopo la bocciatura del tram tramite referendum
  • i cantieri dell'areale ferroviario (ARBO), all'interno dell'orizzonte temporale decennale del PUMS
  • il ritardo nello spostamento dell'A22, che va oltre l'orizzonte temporale del PUMS: perciò si punterà sul tunnel della SS12 (il cosiddetto “lotto 1”) con il “downgrade” in una galleria monocanna che ne possa consentire una più facile finanziabilità e realizzazione
  • un sistema a omega con via Einstein e i tunnel di Monte Tondo ed SS12
  • una circonvallazione ferroviaria sulla linea del Brennero, ovvero la variante merci in galleria: “Per la prima volta è stata inserita in uno strumento di pianificazione di RFI e BBT, trovando le risorse – due miliardi di euro – per finanziare l'opera e di conseguenza far funzionare l'areale ferroviario” sostiene l'assessore alla mobilità Fattor
  • nuovi parcheggi per i residenti, liberando spazi in superficie per realizzare piste ciclabili e linee preferenziali per il trasporto pubblico
  • la revisione dei flussi di traffico in Zona industriale, il cui assetto attuale fu pensato negli anni Novanta, sovraccaricando via Galilei e via Roma.

 

 

Per quanto riguarda l'Arginale, ci si limiterà a “eliminare i restringimenti”, ha ribadito l'ingegnere Stefano Ciurnelli, consulente incaricato per la stesura del PUMS. Per l'esperto di Perugia “con la galleria di Monte Tondo, la variante di via Galilei, il raddoppio della galleria del Virgolo e la fluidificazione dell'Arginale il carico di traffico si ridurrà nel medio periodo, entro 7-8 anni. Un'ulteriore riduzione avverrà – nel lungo periodo – grazie al tunnel della SS12, che compenserà l'incremento di traffico dovuto al nuovo areale ferroviario”.

 

Il tracciato ballerino di Monte Tondo

 

Il Direttore dell'Ufficio mobilità del Comune di Bolzano Ivan Moroder ha esposto le osservazioni della cittadinanza – e le contro-deduzioni. Preoccupa soprattutto lo spostamento dei bus attraverso Largo Kolping e Via Ospedale del trasporto pubblico, sebbene già l'attuale percorso lungo via Sernesi e via Leonardo da Vinci abbia degli incroci “sensibili”. Le due vie e Piazza Università dovrebbero essere pedonalizzate. Su Via Innsbruck, cioè l'Arginale, invece vi è già “un tavolo tecnico che sta riesaminando il traffico di Bolzano Sud”. “Molte osservazioni sono per interventi troppo puntuali o esecutivi da rimandare al Piano urbano del traffico – marciapiedi, incroci pericolosi, orari notturni dei bus e così via”, precisa Moroder.

 

 

Sono state respinte anche le osservazioni che proponevano di spostare gli imbocchi nord-sud della Galleria di Monte Tondo, in quanto “il PUMS prevede le strategie e le visioni dei prossimi 10 anni, ma sono solo corridoi ideali dove si vuole dirottare il traffico”. Il tracciato è di pre-fattibilità tecnica: i tre scenari saranno sottoposti a un “dibattito pubblico”. Dello stesso avviso Ciurnelli: “Il tracciato è mutuato dallo studio di prefattibilità alla base di un accordo tra Provincia e Comune, ma ciò non significa che il tracciato sia quello, non è detto che resti tale”. Certe invece le “zone a traffico regolamentato”, con il divieto per il traffico di attraversamento in via Cadorna, via Fago e via Beato Arrigo.

 

Grandi Opere, tempi biblici

 

Il PUMS non convince le opposizioni in Consiglio comunale. “Troppo incentrato sugli spostamenti stradali, manca di coraggio” è la sentenza del Team K, che – pur apprezzando il sistema di circonvallazioni – critica l'evasività riguardo il tracciato della galleria di Monte Tondo “che a sud impatterà sull'areale ferroviario”. Per Matthias Cologna occorrono indagini qualitative e non solo quantitative, ad esempio sull'uso dell'auto solo per brevi spostamenti. Se il Team difende il tram-treno per l'Oltradige “più attrattivo rispetto al solo metrobus”, Christoph Buratti (SVP, in maggioranza) boccia il dirottamento degli autobus su via Kolping, mentre Roberto Zanin rivendica ancora una volta il merito di aver “resuscitato” la variante 12. La lista Zanin denuncia la “mancanza di rispetto” verso le opposizioni nella Commissione mobilità – che non avrebbe avuto tempo sufficiente per esaminare il PUMS – nonché “l'enorme ritardo accumulato” sulle Grandi Opere: “Per la SS12 parliamo del 2031” ricorda Claudio Della Ratta.

 

 

L'ingegner Ciurnelli, pur rispettando la discussione politica, rispedisce al mittente alcune delle critiche: “Il PUMS – replica – è una previsione sulle Grandi Opere, e ora è un momento propizio perché piovono finanziamenti. Dobbiamo far convergere risorse per agevolare il nodo ferroviario di Bolzano (con la variante merci sotto il Colle) e rinnovare il parco autobus per raggiungere la decarbonizzazione del trasporto pubblico”. La corsa contro il tempo per approvare il PUMS passa dai fondi del PNRR per le grandi infrastrutture: ma al di là delle cosiddette “opere strategiche” non sembra restare molto spazio per le iniziative alternative a favore di una mobilità più dolce (e meno motorizzata).