Politik | la consultazione

Duello sulla democrazia diretta

Il 29 maggio si tiene il referendum che non avrà quorum. I Verdi invitano a votare "no", la Svp è per il "sì".
Referendum
Foto: Unsplash

Duello a distanza ieri (20 maggio) sul referendum del 29 maggio, che non avrà quorum, e pertanto anche se l’affluenza sarà molto bassa – come si teme – sarà buono il risultato che ne uscirà. In due conferenze stampa Verdi e Svp si sono fronteggiati per difendere rispettivamente le ragioni del no e del si.

“In ballo  - dicono gli ambientalisti - c’è la legge sulla democrazia diretta che la maggioranza vuole ridurre in vari punti decisivi. I Verdi Grüne Verc, come gli altri partiti di minoranza in Consiglio provinciale, dicono NO allo scempio voluto dalla coalizione SVP-Lega-Forza Italia e invitano la popolazione a votare NO al quesito referendario”.

Secondo i Verdi la maggioranza SVP-Lega Salvini-Forza Italia vuole indebolire la democrazia diretta e la partecipazione delle cittadine e dei cittadini. Votando no resta in vigore la Legge sulla democrazia diretta così come è stata approvata nel 2018. “Questa legge innovativa e moderna è stata frutto di un lungo processo partecipativo, che ha visto il coinvolgimento attivo e costante di centinaia di persone.  Tra le altre cose, con questa legge cittadine e cittadini possono convocare i referendum sulle leggi provinciali e chiedere la realizzazione dei Consiglio delle cittadine e dei cittadini su determinati temi. La legge prevede inoltre un Ufficio per la formazione politica indipendente insediato all’interno del Consiglio provinciale e la diffusione di materiale informativo equilibrato sui vari referendum”.

Secondo l’Svp uno dei problemi maggiori è che 300 firme per tenere bloccata una legge per sei mesi sono troppo poche e poi servirebbero 13 mila per ottenere il referendum confermativo sulla stessa legge. Secono la Stella alpina la legge avrebbe anche dei profili di incostituzionalità.