Chronik | jahresrückblick

Lo sguardo oltre Brennero e Salorno

I cambiamenti climatici e la guerra in Ucraina ampliano gli orizzonti della nostra community, sempre più interessata ad approfondire temi che vanno oltre la sfera locale.
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Foto: Unsplash

Un altro anno intenso e pieno di avvenimenti si avvia alla conclusione e come da consuetudine è tempo di bilanci, anche per la vivace community di salto.bz e i temi che hanno animato questo tempestoso 2022. Terminata la fase più acuta della pandemia (per quanto le ultime vicissitudini in Cina ci suggeriscono di stare comunque in allerta), l’Occidente con le sue contraddizioni è sprofondato nel conflitto aperto con la Russia, a seguito dell'invasione dell'Ucraina, mentre la corsa globale alle armi è sempre più affannosa. Un evento che ha nuovamente, soprattutto nelle prime fasi della guerra, polarizzato il dibattito pubblico con toni e concetti simili al dibattito che si era innescato sotto tonnellate di mascherine, autocertificazioni, vaccini e QR code. Ma è stato anche l’anno del terremoto che ha sconvolto le fondamenta del partito della Stella Alpina e delle elezioni nazionali che hanno portato l’Italia repubblicana ad avere il governo più a destra di tutto il dopoguerra. Nel frattempo, la crisi energetica sommata a quella climatica si fanno sentire come schiaffi che dovrebbero svegliarci dal torpore in cui ci siamo assopiti per obbligarci a mettere in discussione il nostro presente e le nostre scelte, verso il futuro che vogliamo costruire. E anche grazie alla community di salto.bz il dibattito può proseguire. 

 

L’emergenza climatica attraverso gli occhi della community

 

Dagli amministratori locali agli attori internazionali. La ritrosia dei decisori politici nell’affrontare con serietà la crisi climatica in atto non passa inosservata all’attenta community, che ricorda come alla conferenza internazionale per il clima del 2022 fossero presenti ben 636 lobbisti di aziende del petrolio, del gas e del carbone come rappresentanti governativi. La parola giusta è “greenwashing”, utilizzata anche per descrivere “la fuffa” delle  misure compensative per i danni ambientali causati dalla distruzione del bosco ripariale di Bressanone voluto dall’amministrazione locale. Continua a tenere banco anche il dibattito sull’overtourism e i grandi eventi invernali a cui proprio non si riesce a rinunciare, nemmeno in un territorio martoriato come la Val Gardena. Ma non mancano i gridi di allarme, come quelli relativi all’utilizzo dei pesticidi e alla crisi idrica accompagnati dall’irriverenza del misterioso Goggel Totsch che invita caldamente a non diventare la “penultima generazione” del nostro acciaccato pianeta. 

 

Il lupo perde il pelo, a volte il posto, ma mai il vizio

 

Peggio lupo che fascio, ricorda IL presidente Ciorciola Meloni, soprattutto se il lupo è quello che si accompagna al mitologico branco che scorrazza per la Val D’Ultimo e che si diverte a terrorizzare giovani cappuccetti rossi. Ma se il lupo perde il pelo, lasciandosi dietro anche allarmistici titoli su noti quotidiani locali non avvezzi al genere fantasy, di certo - come detto vuole - non perde il vizio. L’arroganza del potere politico locale è stata scoperchiata dal libro-inchiesta Freunde im Edelweiss e giace a Silandro sotto le macerie della Caserma Druso, abbattuta dalle ruspe nel cuore della notte. E se alcune teste sono saltate, come quella dell’assessore “scaldacollo”, alla vigilia di un anno che sta per cominciare è proprio il caso di chiedersi: ma dove state andando, Tommy?