Umwelt | funivia di Tires

“Sono tranquilli perchè protetti”

Il Presidente del CAI Alto Adige sulla posizione della Tierser Seilbahn, che si dice non preoccupata per l’azione legale delle organizzazioni alpinistiche e ambientaliste
Carlo Alberto Zanella
Foto: Carlo Alberto Zanella

“Se costruisco un condominio superando il limite di cubatura che mi è stato consentito sono costretto a demolire l’edificio, non riempire di calcestruzzo un garage. Perché con le funivie dovrebbe essere differente?”.
Così Carlo Alberto Zanella, presidente del CAI Alto Adige commenta la posizione della Tierser Seilbahn AG, che si dice “tranquilla” rispetto all’azione legale intrapresa dalle associazioni ambientaliste e alpinistiche dell'Alto Adige contro la sanatoria provinciale che ha permesso di legalizzare la situazione della discussa funivia.
“Se sono tranquilli è perché sono appoggiati politicamente da qualcuno, altrimenti non avrebbero nemmeno ricevuto quegli 11,3 milioni di contributi a fondo perduto. Per questo siamo sicuri che il Tar provinciale boccerà il nostro ricorso. Se c’è un po’ di giustizia, riporremo la nostra fiducia nel Consiglio di Stato. Ma qui siamo di fronte a delle irregolarità enormi: sanno di essere impuniti e vanno avanti. Le associazioni alpinistiche devono continuamente sentirsi dire che non ci sono soldi, poche migliaia di euro, quando bisogna sistemare la Ferrata di Favogna, bruciata l’anno scorso e ancora con i sigilli. Per mesi, mi sono recato in ogni ufficio comunale e provinciale a chiedere un contributo di 5000 mila euro, briciole rispetto ai milioni di fondi pubblici che vengono continuamente stanziati per i maxi impianti, per sistemare il Sentiero dei Camosci. Nessuna istituzione pubblica si è interessata, solamente la Fondazione Cassa di Risparmio”. 

 


Il timore delle associazioni alpiniste è che “il modello Tires” possa diventare un apripista per nuovi e massicci interventi invasivi sulla montagna e Zanella ne anticipa, rammaricato, alcuni: “Montecavallo costruirà il collegamento con Fleres, avremmo il Gitschberg 2 , ci proporranno nuovamente l'impianto tra Laces e la la Val D'ultimo, Belpiano vorrà collegarsi con Nauters e Sesto che avrà la sua funivia con l’Austria il Comelico. Dunque giù alberi e su funivie, con la solita scusa della mobilità sostenibile, che non è altro che una bugia mostruosa smontata a più ripartite”.


Ma come andrà finire dunque con Tires? Anche qui, lo scenario ipotizzato dal presidente del CAI è tra i più frustranti: “Quella funivia è stata fatta a uso e consumo di un albergo, che guarda caso si trova proprio davanti alla stazione a valle, che guarda caso il proprietario è il presidente del Consiglio di Amministrazione della Tierser Seilbahn, nonché assessore al Turismo per il comune di Tires. Sarà in ogni caso una perdita secca, dal momento che il comune conta solo mille posti letto. Pertanto – aggiunge Zanella – chiederanno di fare una nuova pista da sci che verrà puntualmente concessa dalla Provincia e che necessiterà di migliaia di metri cubi di acqua prelevati dalla falda per l’innevamento. Diranno che le montagne hanno bisogno di questo altrimenti arriva la disoccupazione, quando oggi è necessario chiamare manodopera di altri paesi per far fronte alla carenza di personale. Io penso che stiamo esagerando”.