Rispettare la tradizione
Il ripristino della bandiera italiana del Brennero e del cippo di confine imbrattato era un passatempo che più di una volta ha interessato l’organizzazione di estrema destra di CasaPound, dopo che i simboli dell’ “italianità” del confine venivano sottratti o danneggiati. Da quando “i fascisti del terzo millennio" sono scomparsi dalla scena politica, è Fratelli d’Italia a raccogliere il testimone e portare avanti le antiche tradizioni.
Oggi, il consigliere Marco Galateo che ha preso in mano le redini dell’opposizione in Provincia, fa da megafono all’iniziativa del consigliere comunale del suo partito, Giuseppe Sabatelli, che insieme a due dipendenti comunali ha ripristinato temporaneamente la bandiera del confine al Brennero, in attesa del ripristino ufficiale da parte delle autorità competenti.
“La bandiera italiana rappresenta la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra cultura e la nostra identità. Non permetteremo mai che qualcuno possa sottrarla o danneggiarla impunemente. Chiederemo l’installazione nell’area di un sistema di videosorveglianza per evitare che simili episodi possano ripetersi”, ha scritto Galateo in un post Facebook facebook ieri, 1 marzo.
Anche lo scorso settembre, in occasione di un altro imbrattamento del cippo, il consigliere provinciale si era recato sul confine, e che accusava l'obmann dell'SVP Philipp Achammer, che proprio in quei giorni si era recato in Austria per chiedere "garanzie" in caso Fratelli d’Italia avesse trionfato alle elezioni, di lavorare “per sollevare odio etnico”.
“Il confine di Brennero simbolo di pace e di unità per l'intera Nazione è stato negli ultimi anni oggetto di ripetuti vili atti vandalici, in cui la bandiera italiana è stata strappata e il cippo imbrattato – ha commentato oggi il consigliere regionale Marco Galateo chiedendo di punire i responsabili –. Il gesto di Sabatelli e dei suoi collaboratori è un esempio di sensibilità e attaccamento al valore simbolico del confine di Brennero, un luogo sacro per la nostra Nazione, che deve essere sempre rispettato e protetto”.
Do schreibt niemand eppes
Do schreibt niemand eppes dagegen? Wer schweigt ist dafür?
Antwort auf Do schreibt niemand eppes von Christian Taferner
Mit Diskussionen um
Mit Diskussionen um dreifarbigem Stoff lässt sich anscheinend immer wieder trefflich von den echten Problemen ablenken.
Die italienische Trikolore
Die italienische Trikolore ist das Symbol des italienischen Imperialismus. Unter dieser Fahne sind nur Angriffskriege geführt worden, darunter auch der Krieg gegen uns, der die Trikolore bis auf den Brenner gebracht hat. Dort ist sie daher besonders unangebracht.
Antwort auf Die italienische Trikolore von Hartmuth Staffler
Genau genommen stimmt diese
Genau genommen stimmt diese Aussage nicht. Beim Angriffskrieg von 1915 der Italiener hat kein Alpino einen Fuß auf das Gebiet von Österreich-Ungarn gesetzt.... Es waren die Siegermächte, welche es ermöglicht haben, die Tricolore am Brenner zu hissen....
Antwort auf Genau genommen stimmt diese von Eduard Gruber
Natürlich kann man
Natürlich kann man Haarspalterei betreiben. Erstens haben italienische Soldaten schon bald nach dem italienischen Angriffskrieg gegen Österreich-Ungarn im Mai 1915 ihre Füße auf österreichischen Boden gesetzt, und zwar dort, wo sich das überfallene Österreich aus taktischen Gründen zurückgezogen hat. Zum Beispiel wurde Cortina kampflos geräumt. Zweitens sind italienische Soldaten bereits nach dem Waffenstillstand vom 3. November 1918 in weiten Teilen Tirols eingefallen, haben am 10. November 1918 den Brenner besetzt und dort ihre Trikolore gehisst, und sind dann noch bis Hall im Unterinntal vorgestoßen. Die Siegermächte haben erst mit dem Friedensdiktat von St. Germain, das Österreich am 10. September 1919 unterzeichnen musste, Tirol südlich des Brenners Italien zugesprochen, so dass die Trikolore am Brenner ab diesem Tag nicht mehr nur Feldzeichen einer Besatzungsmacht sondern leider auch Hoheitssymbol einer von den Siegermächten autorisierten Fremdherrschaft war.