Politik | Bolzano

Clima antifascista

Il Global Climate Strike si snoda per le vie del capoluogo, da piazza Vittoria sino in piazza Matteotti. Parola d’ordine: niente nostalgie (fossili).
Global Climate Strike Bolzano
Foto: Salto.bz

System change, not climate change!”, “We are unstoppable, another world is possible”, „Wir sind viele, wir sind laut, weil ihr uns die Zukunft klaut!“, “Hoch für den Klimaschutz, runter mit der Kohle”, “Che cosa vogliamo? Giustizia climatica! E quando lo vogliamo? Ora!”, “Scendi giù! scendi giù! manifesta pure tu!”. Sono solo alcuni degli slogan scanditi stamane nel corso del Climate strike, lo sciopero per il clima promosso dai Fridays for future anche a Bolzano. Circa 300 i partecipanti: un dato decisamente inferiore ai primi scioperi, ma comunque più che sufficiente per considerare riuscita la manifestazione. Soprattutto per l’impatto nella città. Con partenza da Piazza della Vittoria, il corteo si è infatti snodato per le vie più trafficate del capoluogo, transitando per Corso Libertà, Corso Italia, Via Roma e Via Dalmazia, fino a concludersi in Piazza Matteotti.

 

Non una scelta casuale, hanno spiegato gli organizzatori: “Non ci rivolgiamo solo alle piazze del centro storico o della politica, come piazza Silvius Magnago, ma attraversiamo anche i quartieri. Piazza Matteotti porta inoltre il nome del deputato socialista assassinato dai fascisti, un eroe della democrazia la cui statua è stata recentemente vandalizzata da gruppi neofascisti. Come FFF non possiamo restare in silenzio di fronte a episodi nostalgici e anacronistici, che avvengono anche nel consiglio comunale del capoluogo. Noi guardiamo avanti”.

 

 

Per il resto, la variegata piazza pressoché bilingue (e caratterizzata dalla cospicua presenza degli attivisti di Extinction Rebellion) ha scandito le parole d’ordine dei movimenti per la lotta al cambiamento climatico: “Ci sono popolazioni che già soffrono gli effetti del climate change, serve una politica climatica concreta, seria, coerente e ambiziosa, invece il Governo se ne frega della crisi climatica e prende posizione nella direzione opposta: dalle trivellazioni i mare alle resistenze sulla mobilità elettrica sino al sostegno alle fonti fossili”, sottolineano i FFF. “Sono felice di essere qui, ma sono triste di dover essere qui” spiega al microfono un’attivista tedesca, “felice perché c'è sempre più consapevolezza, triste perché nonostante quanto ripetuto incessantemente dalla scienza, i governi non agiscono per la natura e la giustizia sociale. Agire è per noi un dovere morale. Non si tratta di potere, non sono solo sogni, ne va delle basi della vita. Non andrà tutto bene, ma dobbiamo restare ottimisti e testardi”.

 

 

In piazza prende la parola anche Markus Lobis, storico esponente dell’ecologia politica in Sudtirolo: “Mi inchino davanti a voi, che siete il nostro futuro” esordisce Lobis, “noi (della nostra generazione, ndr) non siamo stati così bravi. Voi avete dato vita a un movimento che non ha eguali nella storia dell’umanità”. E che resta in movimento.